È una corsa contro il tempo per anticipare il green pass rispetto agli altri Paesi d’Europa. L’obiettivo del governo Draghi è fare prima della data del 15 giugno, indicata da alcune nazioni dell’Ue, in modo da programmare la stagione estiva e permettere all’Italia di non rimanere indietro sul rilancio economico. La conferma arriva dal ministro per il Turismo Massimo Garavaglia, il quale, in un’intervista al quotidiano La Stampa, assicura che, insieme al Comitato tecnico scientifico, si stanno programmando le prime aperture, sempre tenendo conto del numero dei contagi e delle vaccinazioni anti Covid-19. “Ogni settimana che passa – dice – perdiamo pezzi di Pil e non ce lo possiamo permettere”. Allo studio è la nuova stagione turistica che, se verranno rispettati i programmi, dovrebbe ripartire già da maggio.
“Il mese prossimo – continua Garavaglia – vorremmo riuscire a far ripartire almeno le spiagge, con protocolli rafforzati nei primi tempi”. Ma la data a cui punta il governo Draghi è il 2 giugno, la festa della Repubblica, entro la quale dovrà essere riaperto tutto, o quasi tutto. “Ovviamente – spiega il ministro della Lega – dipende da come procederà la campagna vaccinale, bisogna essere molto prudenti”. La difficoltà, però, è per quelle attività che non possono riprendere da un giorno all’altro e che hanno bisogno di tempo per riprogrammare; in questo caso non ci sono certezze. “Le fiere e i congressi internazionali sono una cosa – fa notare Garavaglia –e si può prevedere una data più ravvicinata, i parchi tematici e acquatici hanno bisogno di tempo per programmare i lavori di manutenzione e fare prevendita”.
Ma la strada è ormai segnata: si procederà con le riaperture a scaglioni, cercando di salvare anche grossi eventi come il Pitti Uomo a Firenze. Già entro fine mese, appena ci saranno le condizioni, potrebbe ripartire la ristorazione. Poi entrerà in gioco il green pass, ossia si valuterà se sei vaccinato o no, se hai avuto il Covid e quindi hai gli anticorpi, se hai fatto il tampone, per sbloccare la mobilità. “Si può fare ed è anche opportuno farlo – afferma il ministro per il Turismo – perché se lo faranno gli altri e noi no, lo svantaggio diventerà enorme. Se la Grecia dice che aprirà il 15 maggio a patto che si abbia il tampone negativo, oltre a garantire isole Covid free, mentre noi stiamo fermi, allora perderemo di competitività”.
Oltre al green pass, un passaggio obbligato per accelerare il processo di allentamento delle restrizioni è quello di velocizzare i tempi della campagna vaccinale e per fare ciò è indispensabile produrre un vaccino italiano. “Non possiamo dipendere sempre dalle produzioni extraeuropee. Stiamo puntando a fare vaccini made in Italy. Ci sta lavorando Giorgetti”, conclude Garavaglia.
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