Alluvione, ultima beffa per Genova: pagheranno l'Irper con gli arretrati

Artigiani, industriali e commercianti scrivono una lettera aperta alle istituzioni: "Trovate subito una soluzione che non ci penalizzi ulteriormente"

Alluvione, ultima beffa per Genova: pagheranno l'Irper con gli arretrati

Prima c'era stato il rinvio delle tasse di un solo giorno. Poi l'amara scoperta che le tasse erano state sospese, ma i contributi Inps andavano pagati lo stesso. Ora per gli alluvionati di Genova si profila l'ennesima beffa: gli imprenditori, convinti che le tasse statali sarebbero state sospese fino al 20 novembre, scoprono che l'Irpef andava invece pagata, e che per chi ha tardato nel pagamento (presumibilmente quasi tutti) c'è pure una sanzione in arrivo.

Una misura assurda, contro cui si sono mobilitati Ascom, Associazione Artigiani, Camera di Commercio, Cna, Confesercenti, Confindustria e Ordine dei Consulenti del lavoro, che in una lettera indirizzata a Renzi, oltre che al sindaco Doria e al governatore Burlando chiedono che si intervenga presso il "il ministero dell'Economia affinché sia trovata tempestivamente una soluzione che non penalizzi ulteriormente il tessuto economico della città".

"Confidando nell'impegno assunto dal Consiglio dei Ministri il 15 ottobre scorso di chiedere al Ministro dell'Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan che venisse disposto il differimento dei termini del versamento dei tributi statali nelle zone interessate da calamità alluvionali, molti sostituti d'imposta - alluvionati e no - non hanno effettuato il versamento delle ritenute Irpef, apprendendo solo successivamente, dalla lettura del Decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze del 20 ottobre, che l'adempimento in questione andava, invece, regolarmente effettuato", è scritto nella lettera aperta.

"Il 4 novembre scorso, la Direzione Regionale dell'Agenzia delle Entrate, immediatamente interpellata al fine di dirimere la vicenda, ha comunicato che i soggetti in questione dovranno regolarizzare la propria posizione a mezzo di ravvedimento operoso, versando una sanzione".

Una richiesta che Confindustria e le altre associazioni giudicano "inaccettabile", sottolineando peraltro come "ad oggi, non si è avuto ancora il riconoscimento dello stato di calamità e non sono state emanate misure specifiche da parte del Ministero del Welfare in merito agli adempimenti contributivi delle imprese alluvionate".

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