Il giallo di Alena: per la Procura il tunisino non tentò di ucciderla, ma di violentarla

Non voleva ucciderla, ma "soltanto" violentarla: Zied Yakoubi, 32 anni, il tunisino accusato di avere spinto nel dirupo, la notte del 31 luglio scorso, Alena Sudokova, la studentessa tedesca di origine russa, di 22 anni, che ha rischiato di morire a Sanremo

Il giallo di Alena: per la Procura il tunisino non tentò di ucciderla, ma di violentarla

Non voleva ucciderla, ma "soltanto" violentarla: Zied Yakoubi, 32 anni, il tunisino accusato di avere spinto nel dirupo, la notte del 31 luglio scorso, Alena Sudokova, la studentessa tedesca di origine russa, di 22 anni, che ha rischiato di morire, dopo essere rotolata per una scarpata di settanta metri, a picco sul mare, finendo su una scogliera di Capo nero, a Sanremo.

La Procura di Imperia, infatti, ha cambiato il capo di imputazione nei confronti del giovane nordafricano, passando dal tentato omicidio, alla tentata violenza sessuale aggravata. Il cambio di rotta è avvenuto, nei giorni scorsi, alla luce delle dichiarazioni rese dalla giovane, che è stata interrogata nelle forme della “rogatoria internazionale” in una località top secret della Germania.

Come altrettanto to secret è il contenuto della deposizione. Alena si è salvata per un miracolo. In seguito al ritardo con cui vennero allertati i soccorsi, si pensò subito al peggio. A preoccupare i medici non era tanto il politrauma riportato durante la caduta, ma una lesione cerebrale.

Poco per volta, però, Alena si è ripresa ed è tornata a parlare e in base a ciò che ha riferito, sembra che il tunisino abbia tentato di violentarla, con l’aggravante di aver approfittato del suo stato di ubriachezza. Aveva bevuto parecchio alcol quell sera.

Non l’avrebbe, dunque, spinta nel precipizio, ma cosa sia realmente accaduto non è ancora chiaro.

I magistrati dovranno valutare con molta attenzione i contenuti dell'interrogatorio, avvenuta alla presenza di un interprete di lingua tedesca. Oggi, Zied Yakoubi è comparso davanti al gip del tribunale di Imperia, Paolo Luppi, per l’interrogatorio di garanzia relativo al nuovo capo di imputazione. Il giudice ha confermato l’arresto in carcere.

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