Il giallo sul comunicato di Draghi, lo spettro Amato e Scalfari: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: le dimissioni di Mario Draghi, la mossa di Mattarella e le manovre di D'Alema

Il giallo sul comunicato di Draghi, lo spettro Amato e Scalfari: quindi, oggi...
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- si dimette Mario Draghi, con un comunicato più duro di quello che ci si potesse attendere. Vorrei far notare una cosa: questo signore, Supermario, è lo stesso che qualche mese fa è stato "fregato" sul Quirinale: ci sperava ma è rimasto col cerino in mano. Dopo l'ennesimo strappo ha detto: "Signori miei, mo anche basta"

- ci aspettano cinque giorni di sospensione con Draghi dimissionario e il Parlamento che inizierà il solito tran tran in stile Quirinarie. Mettetevi comodi, che ne vedremo delle belle

- non c'è niente di peggio dei politici che provocano le crisi di governo se non i giornalisti che commentano le crisi di governo. Mi spiego: provocare la caduta di un esecutivo non è da "irresponsabili". Ora basta. Questa è la politica. E col governo dimissionario cambia qualcosa, ma non il disbrigo degli affati correnti. Quindi smettiamola di dire che la fine del Conte I, la fine del Conte II e l'addio di Draghi sono stati provocati da partiti irresponsabili. Si chiama politica. Semmai è incredibile che - dopo quattro anni e quattro governi diversi - Mattarella non abbia ancora indetto le elezioni

- è successa una cosa curiosa, direi un giallo, in Consiglio dei ministri. Vi spiego. Dopo il non voto dei 5 Stelle, Draghi è andato a parlare con Mattarella in modo informale. Poi è andato in Cdm e ha avvisato i ministri che si sarebbe dimesso, aggiungendo - però - che avrebbe riferito alle Camere mercoledì. Cosa impossibile, da premier dimissionario. A meno che Draghi - ed è altamente probabile - non sapesse già che il Presidente avrebbe respinto le dimissioni. Insomma: un errore "di forma", ma non di poco conto, che ha reso la comunicazione al Cdm quasi una barzelletta

- hai voglia a dire che riusciremo a riempire sicuramente tutti gli stock di gas per l'inverno. La verità è che sì, ci riusciremo, ma solo se non cambierà nulla da oggi in poi. Perché il rubinetto dalla parte del manico ce l'ha un signore di nome Vladimir e di cognome Putin. E questo è un fattore che non possiamo non considerare

- io capisco che il Tg1 sia il telegiornale più importante del Paese e che la conduzione serale sia la più seguita. Ma se Giorgino lascia e si trasferisce alla Direzione editoriale, sinceramente, educatamente: ma chi se ne frega?

- i separatisti russi fanno sapere che i mercenari catturati in battaglia, se il tribunale confermerà la condanna, verranno fucilati dal plotone di esecuzione. Va bene, è orribile. Però ricordo che anche negli Usa si ricorre alla pena di morte e che crepare per mezzo di una sedia elettrica non è poi così diverso che ricevere una scarica di pallottole

- è mai possibile che non ci sia un Vip senza un qualche problema? E quella con la vulvodinia e l'altra con le crisi d'ansia, e poi depressioni, tristezza, diarrea, stitichezza. Voglio dì: a 'sto punto meglio restare nell'ombra

- partono per le vacanze ma dimenticano il figlio di 7 anni in strada. Mamma ho perso l'autostop

- amici miei, ve lo dico così: D'Alema ragiona a un governo Amato per il post Draghi. Sembra il plot di un film su Jurassic Park

- Sri Lanka, il presidente si è rifugiato alle Maldive. Magari io

- è morto Eugenio Scalfari. Sicuramente, un grande. Però - per quanto ci riguarda - dalla parte sbagliata della barricata. Già soffro all'idea, domani, di dover leggere diecimila pezzi sdolcinati di chi lo aveva conosciuto

- c'è questa indagine ai danni di un infermiere accusato dai pm, ripeto dai pm, di aver ucciso due

pazienti scelti a caso. Ora: non ci ha insegnato nulla la storia dell'infermiera-mostro, spiattellata su tutti i giornali, considerata poco più di una bestia per anni, e infine assolta da tutte le accuse? Andiamoci cauti, please

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