I pm: "Con De Santis commando di 4 persone"

Napolitano: "Intransigenza assoluta con i violenti del calcio". Il capo della procura Pignatone: "Non c'è alcuna indagine sulla trattativa: non esiste il reato"

Daniele De Santis in una foto tratta dal suo profilo Facebook
Daniele De Santis in una foto tratta dal suo profilo Facebook

A sparare contro i tifosi napoletani, durante gli scontri di sabato pomeriggio prima della finale di Coppa Italia, sarebbe stato Daniele "Gastone" De Santis. Lo afferma il gip di Roma Giacomo Ebner, che nell'ordinanza che dispone l'arresto per il capo ultras giallorosso cita la testimonianza di Raffaele Puzone, supporter del Napoli presente al momento della sparatoria.

Nell'ordinanza si legge inoltre che De Santis avrebbe una natura "incontenibile e violenta", aggravata da una "comprovata incapacità a misurare la gravità delle proprie azioni ed un generale atteggiamento di sfida nei confronti dell'ordinamento".

Nella sua relazione, Ebner sottolinea la "violenza della condotta", la "futilità dei motivi dell'azione", la "assoluta mancanza di controllo e totale incapacità di ponderazione della misura e del senso del pericolo per sè e per gli altri, la manifestata tendenza a farsi giustizia da sè". La detenzione in carcere sarebbe così motivata dal timore che De Santis possa commettere nuovi reati.

Dopo aver ascoltato i testimoni, i pm si sono detti convinti che, al momento degli scontri con i tifosi del Napoli, con De Santis ci sarebbe stato un commando di almeno quattro persone, che si sarebbero poi dati alla fuga seguendo un percorso diverso da quello di "Gastone". Dalla procura di Roma inoltre fanno sapere che non c'è alcuna indagine sulla presunta trattativa con gli ultras napoletani: "Non ci può essere un'indagine sulla trattativa perchè non esiste il reato di trattativa", spiega il capo della procura Giuseppe Pignatone. I magistrati stanno comunque analizzando il materiale video per vagliare eventuali altri reati commessi durante la finale di Coppa Italia: tra le varie ipotesi, ci sono quelle di violenza privata e minacce.

Gli avvocati di De Santis, Tommaso Politi e Michele D'Urso, hanno sottolineato come la relazione del giudice per le indagini preliminari sia da considerarsi incompleta in quanto mancante degli esiti dell'esame dello stub. "Il giudizio del gip sul quadro indiziario a carico di De Santis non può che essere letto come parziale allo stato della documentazione in atti, come ha eloquentemente scritto il gip nella sua ordinanza - spiegano i due legali - il gip ha dovuto decidere senza poter prendere visione dell'esame stub, in quanto lo stesso sorprendentemente ancora ieri non risultava inviato dalla Questura." I due avvocati hanno inoltre affermato che l'esame dello stub è pervenuto in procura solo questa mattina, ma non è ancora stato messo a disposizione della difesa.

Degli scontri di sabato è tornato a parlare anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha richiesto "intransigenza assoluta" verso qualsiasi manifestazione di violenza. "Chi si presenta con le spranghe, chi si presenta con le bombe-carta, chi attacca, e attacca senza scrupolo anche sapendo di poter colpire molto gravemente, e chi incendia e devasta : su questo ci deve essere una intransigenza assoluta, un rigore di cui voi siete l'espressione più importante e nello stesso tempo più esposta", ha dichiarato il Presidente rivolgendosi agli allievi degli istituti di formazione della Polizia.

"Guai ad alimentare - e c'è chi tende a

farlo - un clima di diffidenza nei confronti delle forze di polizia e specificamente della Polizia di Stato" - ha concluso Napolitano - "Sapremo reagire a polemiche indiscriminate nei vostri confronti."

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