Presentato dal partito di + Europa un emendamento per tutelare la gip di Agrigento Alessandra Vella e tutti quanti gli altri giudici che potrebbero trovarsi, in futuro, a subìre delle minacce. La modifica, da apporre al “decreto sicurezza bis”, è stata avanzata dal deputato Riccardo Magi. A riportare la notizia, il quotidiano “AgrigentoNotizie”.
Non è un mistero che la decisione del gip Vella di non convalidare lo stato di arresto di Carola Rackete, comandante della nave ong "Sea Watch3", abbia provocato numerose e varie reazioni. Dal trionfo dei sostenitori dell'accoglienza, all'amarezza dei militari della guardia di finanza, fino ad arrivare al risentimento da parte di alcuni politici, che ancora non riescono a capacitarsi di quanto accaduto.
In seguito all'episodio, la gip Alessandra Vella è stata sommersa di insulti ed avrebbe addirittura ricevuto delle vere e proprie minacce di morte. “Pu****a comunista di m***a, verremo a cercarti, e non riderai più”, ha scritto un utente su Twitter, come segnalato da “Tpi”. Ecco dunque arrivare la proposta di Magi, finalizzata a punire chiunque rivolga intimidazioni nei confronti di un giudice. La pena prevista andrebbe da uno a sette anni di reclusione.
Da segnalare il fatto che, nel presentare l'emendamento, il deputato di + Europa ha voluto provocatoriamente allegare al documento anche alcune dichiarazioni di Matteo Salvini in merito al caso “Sea Watch3” ed a quelli di Carola Rackete e del giudice Vella. “Chiunque usa violenza o minaccia ad un corpo politico, amministrativo o giudiziario, ai singoli componenti o ad una rappresentanza di esso, o ad una qualsiasi pubblica autorità costituita in collegio o ai suoi singoli componenti, per impedirne, in tutto o in parte, anche temporaneamente, o per turbarne comunque l'attività, è punito con la reclusione da uno a sette anni”.
Ricorda l'emendamento, a cui poi segue:“Alla stessa pena soggiace chi commette il fatto per ottenere, ostacolare o impedire il rilascio o l'adozione di un qualsiasi provvedimento, anche legislativo, ovvero a causa dell'avvenuto rilascio o adozione dello stesso”.La battaglia sulla questione “Sea Watch3” è ancora aperta.
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