I numeri dei contagi, dei decessi e dei nuovi ricoveri ospedalieri non mostrano segnali positivi. Il timore è che nei prossimi giorni la curva possa salire nuovamente e toccare la pericolosa soglia delle 40mila positività giornaliere, per cui sarebbe necessaria una nuova stretta per arginare la diffusione del Coronavirus. Ed è proprio ciò che sta valutando il governo, preoccupato per la situazione che si sta continuando a delineare soprattutto a causa delle varianti che ne amplificano ulteriormente la gravità. Si torna pertanto a parlare di lockdown nazionale, che eventualmente sarebbe differente da quello che veniva imposto esattamente un anno fa. Infatti, come riporta ilGiornale in edicola oggi, non si estenderebbe per l'intera settimana ma sarebbe circoscritto ai soli fine settimana.
La cabina di regia politica
Il premier Mario Draghi ha convocato per oggi pomeriggio la cabina di regia politica: il compito dei ministri Speranza, Gelmini, Giorgetti, Patuanelli, Franceschini e Bonetti e del sottosegretario Garofoli sarà quello di fare il punto con gli esperti del Comitato tecnico-scientifico e con il commissario all'emergenza Francesco Paolo Figliuolo. Si procederà a un "attento monitoraggio della situazione" per verificare la necessità o meno di nuove misure di contenimento, ovvero di un inasprimento delle norme su scala nazionale. Il nuovo pugno duro potrebbe scattare già nella giornata di venerdì, anche perché bisogna accelerare con le vaccinazioni e non si possono accumulare altri ritardi. "Mi aspetto che l’impatto delle varianti possa far crescere ancora la curva", ha avvertito il ministro della Salute Roberto Speranza.
Le ipotesi sul tavolo
L'esecutivo dunque si prepara a chiedere altri sacrifici agli italiani affinché il bollettino quotidiano possa far emergere buone notizie. Stando a quanto appreso e riportato dal Corriere della Sera, tra le diverse idee vi è quella di anticipare il coprifuoco - attualmente fissato dalle ore 22 alle 5 del mattino - alle 19 o al massimo alle 20. Le altre possibilità riguardano la serrata dei negozi almeno dove sono chiuse le scuole, evitando così che i ragazzi possano ritrovarsi nei centri commerciali il pomeriggio dopo aver fatto lezione a distanza da casa. Oggi il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi incontrerà gli esperti del Cts e dell'Iss per discutere delle varie opzioni in tema didattico, mentre più di qualche governatore avanza l'ipotesi più estrema: chiudere le scuole in tutta Italia.
I mugugni sulla stretta
L'ombra di una nuova stretta provoca mugugni tra Forza Italia, Lega e Italia Viva. Ma il Dpcm da poco entrato in vigore potrebbe non bastare, e questa convizione è sempre più consolidata anche nel centrodestra e tra i renziani. Circa un mese fa il governatore dell'Emilia-Romagna Stefano Bonaccini aveva proposto una zona arancione nazionale, ma ora si potrebbe ricorrere a un lockdown nei fine settimana per scongiurare un pericoloso coinvolgimento dei più giovani nelle migliaia di positività di ogni giorno.
La "super zona rossa"
È spuntata inoltre la possibilità di una "super zona rossa" da estendere su tutto il Paese, escludendo però quelle Regioni con tassi di contagio da zona bianca: 3 settimane di stop per vaccinare in massa, accelerando così le somministrazioni. Nei prossimi 50 giorni è previsto l'arrivo in Italia di ben 26 milioni di dosi, e il piano tracciato potrebbe essere il seguente: completare la vaccinazione del personale scolastico e delle forze armate, per poi passare agli over 80 e agli over 70. Intanto il Ministero della Salute ha dato il via libera ad Astrazeneca anche per gli over 65: "Ulteriori evidenze scientifiche resesi disponibili non solo confermano il profilo di sicurezza favorevole relativo al vaccino in oggetto, ma indicano che, anche nei soggetti di età superiore ai 65 anni, la somministrazione del vaccino di Astrazeneca è in grado d'indurre significativa protezione sia dallo sviluppo di patologia indotta da Sars Cov-2, sia dalle forme gravi o addirittura fatali di Covid-19".
"Stringere i denti per 1-2 mesi"
Sull'ipotesi lockdown è intervenuto Fabrizio Pregliasco, virologo dell'università degli Studi di Milano: "Un lockdown duro forse sarebbe più rapido ma difficile da accettare".
Dunque confida nell'opportunità di una mediazione politica, "con ritocchi tipo il lockdown nel weekend, un anticipo del coprifuoco e chiusure dei centri commerciali dove anche le scuole sono chiuse, per evitare assembramenti". Resta comunque il fatto che si dovranno "stringere i denti per uno o 2 mesi, durante i quali è necessario adottare nuove restrizioni".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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