Il medico no-vax della Montagna Pistoiese Federico Calvani, 67 anni, è stato condannato a 5 anni e 10 mesi per aver fatto finta di vaccinare oltre 60 pazienti, al fine di far ottenere loro il green pass, diventato lo scorso anno essenziale per poter svolgere anche le più comuni abitudini.
La sentenza è arrivata al termine dell'udienza preliminare dove si discuteva la possibilità di avviare l'iter del processo abbreviato. Il giudice Patrizia Martucci ha inoltre condannato Calvani al pagamento di 20mila euro a ciascuno alle parti civili costituite: l'Ordine dei medici di Pistoia, l'Asl toscana e lo Stato.
La sentenza è andata oltre le richieste della pubblica accusa che aveva chiesto per il medico 67enne una condanna pari a poco più di quattro anni, avendo riconosciuto a Federico Calvani alcune attenuanti: incensurato, tenuità del danno patrimoniale e collaborazione con l'autorità giudiziaria. Calvani era accusato di peculato, falso in atto pubblico e truffa. Le motivazioni della sentenza saranno rese note fra 90 giorni.
L'avvocato del medico, Stefano Panconesi del foro di Pistoia, presenterà appello, forse nella speranza di uno sconto di pena.
I fatti sono emersi verso la fine del 2021, quando Calvani, che aveva degli ambulatori a Marliana, Maresca e Abetone, finì ai domiciliari. Le indagini partirono dalla denuncia di una mamma pratese, preoccupata per le condizioni di salute del figlio appena ventenne, scoperto dal vaccino anti-covid perché convinto no-vax.
Gli atti vennero successivamente trasmessi alla procura di Pistoia. Le indagini dei Carabineiri avevano fatto emergere un giro di green pass falsi rilasciati ai pazienti, tutti provenienti da Pistoia, Lucca, Firenze, Prato e Pisa.
Il medico secondo la Procura avrebbe percepito degli indennizzi per due dosi di vaccino che ha fatto finta di somministrare per un totale di 90 euro. Nel periodo esaminato dagli inquirenti Calvani ha eseguito 700 vaccinazioni vere e almeno 60 finte. Ad oggi è stato sospeso dall'Ordine dei medici e nei suoi confronti si è aperto un procedimento disciplinare da parte dell'Asl regionale. Oltre ai cinque anni di carcere rischia - se la sentenza dovesse riconfermarsi - di essere radiato definitivamente dall'albo.
In aula ieri il medico ha rilasciato alcune dichiarazioni: «Non ho agito per
motivi economici. Il vaccino non era il rimedio adatto durante la pandemia». Qualche tempo fa sosteneva invece: «L'ho fatto per i pazienti. Non immaginate nemmeno la sofferenza che c'è intorno a questo obbligo vaccinale».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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