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"Guardava solo". E la toga salva il presunto stupratore

Tre minorenni sono finiti a processo con l'accusa di aver stuprato una coetanea. Uno è stato affidato ai servizi sociali, l'altro è stato assolto: "Giocava col telefono e faceva i video". La vittima: "Non c'è giustizia"

Una vittima di violenza (foto di repertorio)
Una vittima di violenza (foto di repertorio)

Non avrebbe partecipato allo stupro ma se ne sarebbe stato in disparte a giocare con il telefonino e fare video. Sarebbe questa la ragione per cui il giudice del tribunale dei Minori di Bologna, Chiara Valori, ieri (venerdì 23 settembre), ha deciso di assolvere con formula piena uno dei tre 15enni accusati di aver violentato una coetana. Una sentenza pesante come un macigno per la giovane offesa: "Non ho parole. Evidentemente si può assistere ad uno stupro senza aiutare la vittima e per questo non portarne nessuna conseguenza. Non ho parole. Evidentemente è possibile abusare di una minorenne ed essere considerato dai servizi sociali più vittima della violentata", ha raccontato la ragazza alle pagine de Il Giorno.

I fatti

L'episodio risale al 28 gennaio di quest'anno. Anna (nome di fantasia) e gli altri ragazzi avevano deciso di scioperare e ubriacarsi. Quindi si erano radunati a casa di un coetaneo e, approfittando dell'assenza degli adulti, avevano cominciato a bere. La ragazza ha raccontato di essere stata violentata dai tre. La stessa ha poi precisato che non si sarebbe tratto di un rapporto consensuale poiché, nella circostanza dei fatti, era incapace di esprimere assenso. Il racconto è stato ritenuto credibile dagli inquirenti anche se le conclusioni a cui è approdato il giudice del tribunale dei Minori di Bologna ha fortemente indignato la vittima.

La sentenza

Nessuna condanna per gli indagati anche se il racconto della ragazza è stato ritenuto credibile. Il primo degli indagati, difeso dall'avvocato Giacomo Fornaciari, è stato messo in prova ai servizi sociali: dovrà incontrare uno psicologo ed effettuare un "percorso di avvicinamento alla vittima nel tentativo di trovare una mediazione", scrive la giornalista de Il Giorno. Il secondo 15enne coinvolto nella vicenda, difeso dall'avvocato Liborio Cataliotti, è stato assolto con formula piena poiché non avrebbe partecipato allo stupro ma sarebbe rimasto i disparte a giocare col telefonino. Il terzo imputato, invece, ha scelto di essere giudicato in abbreviato. Il processo è ancora in corso.

La vittima

Nell'ordinamento giudiziario minorile non è prevista la costituzione di parte civile. "Non ho parole - è stato il commento di Anna -. Evidentemente la vittima di un reato di violenza sessuale deve riprendersi con le proprie forze e con i propri soldi senza poter mai far sentire la propria voce. Non ho parole. Evidentemente il procedimento minorile per determinati tipi di reati è del tutto insufficiente a tutelare le vittime". "Da questo processo la vittima è completamente assente- ha spiegato l'avvocato Andrea Davoli che rappresenta la ragazza -.

L'impossibilità della costituzione di parte civile nei processi minorili dà l'impressione a chi interviene (anche gli assistenti sociali) che la vittima non sia l'oggetto principale. Quindi non è tutelata. Credo che, anche con il crescente fenomeno delle babygang e del bullismo, in cui sempre più spesso anche la vittima è minorenne, questo sistema vada del tutto ripensato".

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