"Ha offeso la religione". Cosa rischia ora il prete della Messa in mare

Nuovi sviluppi sul caso della Messa celebrata in mare da don Mattia Bernasconi. La Diocesi: "Necessario mantenere quel minimo di decoro e di attenzione ai simboli"

"Ha offeso la religione". Cosa rischia ora il prete della Messa in mare

Il materassino a uso altare e la stola sostituita da un costume. La Messa celebrata da don Mattia Bernasconi nelle acque della spiaggia calabra Alfieri, nel Crotonese, ha sollevato le polemiche e non mancano le ripercussioni. “Il mio non voleva assolutamente essere un gesto di protagonismo”, ha precisato il 36enne, ma il caso è finito sotto l’attenzione dell’autorità giudiziaria.

Il procuratore della Repubblica di Crotone, Giuseppe Capoccia, ha reso noto che il suo ufficio "iscritto un fascicolo ed avviato indagini per 'offesa a una confessione religiosa’ in ordine all'episodio di una presunta celebrazione religiosa svolta nel mare antistante la spiaggia cittadina e le cui immagini sono state diffuse sui mass-media. Gli accertamenti sono stati delegati alla Digos di Crotone". Cosa rischia ora il religioso? L’art. 403 del Codice Penale chiarisce che “chiunque pubblicamente offende una confessione religiosa, mediante vilipendio di chi la professa, è punito con la multa da euro 1.000 a euro 5.000”.

A Crotone con i ragazzi della sua parrocchia di San Luigi Gonzaga di Milano per partecipare a un campo della legalità di Libera, don Bernasconi ha deciso di celebrare la Messa domenicale in acqua a causa dell’indisponibilità della pineta di un campeggio. La polemica è esplosa in seguito alla pubblicazione di foto e video sui social network, da qui l’iniziativa del procuratore Capoccia di indagare il parroco per offesa a confessione religiosa.

Per il momento don Bernasconi non ha commentato la notizia, ma nelle scorse ore è arrivata la netta presa di posizione della Diocesi di Crotone. "In alcuni casi particolari, in occasione di ritiri e campi scuola e nei luoghi di vacanza, è anche possibile celebrare la Messa fuori dalla chiesa. Bisogna, però, prendere sempre contatti con i responsabili ecclesiali del luogo in cui ci si trova per consigliarsi sul modo più opportuno di realizzare una celebrazione eucaristica di questo genere", si legge in una nota pubblicata sul sito.

La Diocesi ha inoltre rimarcato che è necessario “mantenere quel minimo di decoro e di attenzione ai simboli richiesti dalla natura stesse delle celebrazioni liturgiche”, senza rinunciare al linguaggio particolare della celebrazione “con troppa superficialità”.

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