Basta un rapido sguardo al profilo twitter del sedicente "hacker dell'Isis" che oggi ha preso di mira il sito dell'Accademia della Crusca per rendersi conto del fatto che l'attacco non è mirato, che insomma non si tratta di una minaccia specifica nei confronti di un'istituzione italiana.
Si fa chiamare Phenomene Dz e sostiene di essere algerino il pirata che ha sostituito questa mattina la homepage dell'Accademia con messaggi inneggianti alla jihad e un'accusa rivolta ai Paesi occidentali. La stessa dinamica già vista in passato, quando nel mirino erano finiti vari siti non solo italiani: scuole, istituzioni, case automobilistiche.
Un profilo pubblicato online da MEMRI, istituto che si occupa di tradurre soprattutto ciò che arriva dai media arabi e persiani, considerato vicino alle posizioni occidentali e di Israele e non necessariamente neutrale, spiega che il nome dell'hacker è noto almeno da marzo di quest'anno. Nel mirino delle sue operazioni sono finiti obiettivi occidentali, ma anche di Paesi a maggioranza islamica schierati contro l'Isis.
"Quando America Iran e sionisti uccidono musulmani in Iraq, Palestina, Afghanistan, Vietnam... nessuno ascolta i latrati dei media! Ma quando lo Stato islamico viene a difenderci..
voi rispondete con coalizioni! E noi risponderemo con gli attentatori suicidi", si legge nel messaggio lasciato sulla homepage dell'Accademia della Crusca, sotto a un video che presenta la causa dell'Isis con una sorta di spoken word.L'attacco hacker ha sfruttato con tutta probabilità una debolezza nella struttura del sito, attraversa la quale l'autore è riuscito a sostituire la pagina principale con quella che inneggia agli estremisti.
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