Messina, hotspot come un colapasta: altri 58 i migranti in fuga

In 18 sono fuggiti dall'hotspot di Messina, mentre a Pozzallo quaranta migranti hanno fatto perdere le loro tracce. Sicilia nel caos

Messina, hotspot come un colapasta: altri 58 i migranti in fuga

Il centro migranti di Messina sembra essere uno scolapasta. Questa notte sono fuggiti altri diciotto migranti dall'hotspot di Bisconte. Sono scattate subito le ricerche da parte delle forze dell'ordine. Carabinieri e polizia sono stati impegnati sino all'alba ma soltanto quattro di essi sono stati rintracciati. Nessun segnale al momento dei restanti nord africani che si sono volatilizzati tra le campagne messinesi. I cittadini sono preoccupati e si pongono numerose domande in merito alle continue fughe dall'hotspot messinese. "Che fine hanno fatto gli altri 14?", "C'era qualcono positivo al covid-19?". Queste solo due delle tante domande che i siciliani si pongono in merito alla emergenza che sta attanagliando da numerosi mesi l'Isola. Una doppia emergenza per la Sicilia che stando ai dati è stata una delle regioni che ha rispettato senza problemi la quarantena imposta dal governo Conte. Ma adesso in Sicilia la paura è tanta. Il numero dei contagiati raddoppia giornalmente e il sistema migranti fa acqua da tutte le parti. A Pozzallo una quarantina di migranti hanno fatto perdere le proprie tracce. Erano ospiti all'interno del centro migranti in cui sono presenti 29 positivi al covid-19. Il primo cittadino della città Roberto Ammatuna ha cercato di placare gli animi dei residenti affermando che la fuga è avvenuta dal padiglione centrale dell'hotspot in cui nono sono presenti gli infetti al coronavirus. Alcuni dei migranti sono rientrati spontaneamente, altri sono ricercati dalle forze dell'ordine che stanno setacciando tutta la zona.

"Putroppo si conferma la fondatezza della mia denuncia e della mia presa di posizione", afferma a IlGiornale.ti il sindaco di Messina Cateno De Luca. "L'hotspot è stato chiuso e non abbiamo nemmeno consentito che altri migranti venissero trasferiti lì. La mia linea di pensiero con il Prefetto Maria Carmela Librizzi è stata molto chiara. Aspetto solo che finisca il periodo di quarantena dei migranti che sono al Cas, ossia alla caserma Gasparro, dopodichè deve sparire tutto. Le continue fughe dei migranti dimostrano che quella struttura non è affatto idonea, non lo è mai stata e non lo sarà mai per poter svolgere una tipologia di servizi. Io non consentirò più a nessuno lo svolgimento di attività per migranti in una struttura, che ribadisco, è anche abusiva". L’hotspot di Bisconte è stato oggetto in questi ultimi mesi di numerose fughe.

La chiusura definitiva dell’ex caserma sarebbe una vittoria decisiva per il sindaco De Luca, che, dopo aver appreso la notizia degli ultimi gruppi di migranti che sono scappati da centro ha lanciato nei giorni scorsi un forte appello alle istituzioni.

Per l'assessore alla Salute della Regione Siciliana Ruggero Razza: "Il modello imposto sta implodendo. E nessuno pensi ancora alla tendopoli. Non si può fare. Punto”.

Nel frattempo continuano ad aumentare i migranti positivi al covid in Sicilia, i quali nella maggior parte dei casi vengono trasferiti in un hotel-quarantena a Palermo. Proprio questa mattina otto ospiti del Cara di Pian del Lago di Caltanissetta sono stati trasportati nella struttura del capoluogo siciliano.

Più di settemila migranti sbarcati in Sicilia nel mese di luglio. II risultato? Tanti i positivi al coronavirus. I dati dimostrano che gli infetti in Sicilia, segnalati nella giornata di ieri,nla maggior parte sono immigrati.

La tensione è alta come gia scritto in Sicilia e lo dimostra anche il corteo che si è svolto nei giorni scorsi a Porto Empedocle.

Una delle città più coinvolte dai continui sbarchi. Hanno sfilato un centinaio di cittadini, soprattutto giovani, i quali hanno chiesto la chiusura immediata della tendopoli che ospita i migranti e dove si sono già verificate fughe incontrollate.

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