I fondi russi per la Lega, Lilin: "Russofobia in atto"

L'autore del bestseller Educazione Siberiana è intervenuto sul caso dei presunti fondi russi alla Lega: "L'ennesimo scandalo costruito ad arte da politica e media"

I fondi russi per la Lega, Lilin: "Russofobia in atto"

"Mi sembra che non ci sia nulla di sostanzioso, nessun fondamento serio. L'ennesimo scandalo costruito ad arte da politica e media". Lo ha affermato lo scrittore Nicolai Lilin, autore del bestseller Educazione Siberiana, intervenendo sul caso dei presunti fondi russi alla Lega.

"Semmai verranno fuori documenti che attesteranno i finanziamenti al partito, allora sì ​che si potrà parlare di 'grave atto' e aprire, casomai, una questione etica sul tema - ha dichiarato lo scrittore all'Adnkronos -. Ma fino a che i magistrati non appureranno, io credo che non ci sia alcun scandalo in atto".

"La sinistra accusa la Lega di prendere i soldi da Mosca, e quando era il Partito Comunista ad incassare?", ha tuonato lo scrittore. "'Cose immorali' le abbiamo viste fare da partiti diversi, il problema non è solo la Lega, sotto mira anche perché c'è una forte tendenza a screditare il voto degli italiani".

Dopo l'apertura dell'inchiesta da parte della Procura di Milano su presunti rapporti tra Lega e Russia per finanziare la campagna elettorale delle Europee, il presidente della associazione Lombardia-Russia, Gianluca Savoini, è stato iscritto nel registro degli indagati.

"Una persona corretta - ha affermato Lilin descrivendo Savoini -, aperta, di ampie vedute politiche ed interessato a rafforzare il dialogo tra Italia-Russia. Ho partecipato ad eventi culturali con lui e abbiamo solo parlato di cultura, niente politica".

"Ben vengano i rapporti e il dialogo con la Russia", ha continuato lo scrittore, specie dopo le sanzioni che considera "inutili e dannose".

"Per me è sempre doloroso leggere notizie in cui i russi escono dipinti come il male - ha concluso Lilin -: prima lo eravamo perché comunisti, oggi perché competitor nello scenario geopolitico: c'è

una russofobia in atto. Viviamo come gli ebrei nella Germania nazista prima che scoppiasse un vero e proprio odio razziale. Viviamo l'inizio di questo odio. Ed è veramente triste".

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