I porti italiani restano aperti nonostante l'emergenza Coronavirus che sta colpendo il nostro Paese. La Sea Watch 3, con a bordo 194 migranti salvati in 3 operazioni, si sta dirigendo verso Messina. Il copione messo in atto dall'Ong tedesca è ormai un classico: premere lungo le acque di competenza italiane chiedendo a Roma e a La Valletta di poter entrare, forte della linea morbida del governo giallorosso e del recente sbarco della Ocean Viking a Pozzallo. Missione riuscita: dopo l'assegnazione del porto sicuro, la nave dovrebbe arrivare nella mattinata di domani nel porto della città dello stretto. Il team, entusiasta dell'obiettivo raggiunto, ha esultato su Twitter: "Sea Watch ha finalmente un Pos. Navighiamo ora verso Messina, felici di portare le persone soccorse a terra".
#SeaWatch ha finalmente un POS.
— Sea-Watch Italy (@SeaWatchItaly) February 25, 2020
Navighiamo ora verso #Messina, felici di portare le persone soccorse a terra. pic.twitter.com/2QL27JfqG2
"Non ci abbandonate in mare"
Ma la Sea Watch poco dopo ha avvertito: "Mentre Sea Watch si dirige verso nord per portare in salvo le 194 persone a bordo, altre due imbarcazioni sono in difficoltà al largo delle coste libiche. Chiediamo a tutte le autorità competenti di intervenire immediatamente. Non abbandonatele in mare".
Mentre #SeaWatch si dirige verso nord per portare in salvo le 194 persone a bordo, altre due imbarcazioni sono in difficoltà al largo delle coste libiche.
— Sea-Watch Italy (@SeaWatchItaly) February 25, 2020
Chiediamo a tutte le autorità competenti di intervenire immediatamente.
Non abbandonatele in mare. https://t.co/cPFGNKJ8ij
La segnalazione era stata lanciata ieri sera da Alarm Phone: "Ci ha chiamati una barca in pericolo con 85 persone in fuga dalla Libia. Erano quasi nella zona Sar di Malta, ma abbiamo perso contatto e non sappiamo cosa sia successo. Tutte le autorità sono informate ma Malta si rifiuta di intervenire. Urge un soccorso".
Alle 19.44 ci ha chiamati una barca in pericolo con 85 persone in fuga dalla #Libia. Erano quasi nella zona SAR di #Malta ma abbiamo perso contatto e non sappiamo cosa sia successo. Tutte le autorità sono informate ma @Armed_Forces_MT rifiutano di intervenire. Urge un soccorso! pic.twitter.com/rW7HqAM0Mv
— Alarm Phone (@alarm_phone) February 25, 2020
Nella vicenda si innesta il caso Coronavirus. Infatti Nello Musumeci ha chiesto che la quarantena dei migranti avvenga a bordo della nave e non all'interno degli hotspot. Il presidente della Regione Sicilia perciò si è appellato al presidente del Consiglio Giuseppe Conte: "Dal governo regionale siciliano è arrivato finora un responsabile atteggiamento rispetto alla gestione unitaria di questa emergenza. Ma serve reciprocità". Si ritiene dunque "indispensabile una quaranta a bordo", ma ha avvertito: "Se le autorità ritengono che la nave non lo consenta, si interloquisca con le autorità competenti e si diriga in altri porti".
A sposare la tesi di Musumeci è stato Matteo Salvini: "Ha ragione il governatore, non è possibile che in un momento come questo il governo permetta lo sbarco di altre centinaia di immigrati, che l'Europa si svegli e se ne faccia carico".
Nei giorni scorsi il leader della Lega aveva bacchettato duramente il governo per aver concesso lo sbarco di 247 immigrati: "Il Viminale ha autorizzato lo sbarco in Sicilia di quasi 300 immigrati clandestini portati dalla solita nave Ong straniera. Nemmeno nella situazione di grave emergenza nazionale in corso il governo ritiene di dover chiudere i porti. Non ho parole".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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