L’immunità di gregge tanto agognata? “È impossibile, ma non si può dire”. Luca Ricolfi, professore ordinario di Analisi dei dati presso l'Università degli Studi di Torino, la definisce una “credenza”. O forse una falsa la speranza: l'obiettivo, irraggiungibile, di arrivare ad una quota di vaccinati tale da potersi dire finalmente protetti dal coronavirus.
Ospite di Nicola Porro a Quarta Repubblica, Ricolfi ha lamentato la difficoltà di alimentare il dibattito sul tema vaccinale in Italia. “Se dici una cosa diversa - sostiene - sei trattato come un disertore”. In particolare, “è difficile sollevare il problema dei vaccinati che trasmettono e si possono infettare”. Poi non si può parlare “degli effetti a medio e lungo periodo” dei sieri “che nessuno conosce”. E terzo, appunto, quella “credenza sull’immunità di gregge”: “I media ancora ci credono ingenuamente, ma raggiungerla è impossibile: la comunità scientifica lo sa da marzo".
Lo stesso concetto, Ricolfi lo aveva spiegato sul sito della Fondazione Hume di cui è fondatore: “La formula standard per calcolare la copertura vaccinale (Vc) che garantisce l’immunità di gregge è Vc = 1-1/R0, dove R0 è il numero di riproduzione di base, ossia il numero medio di persone contagiate da un soggetto che si ammala. Il valore di R0 era circa 3 all’inizio dell’epidemia, è diventato circa 5 con la variante alpha, e circa 8 con la variante delta. In concreto, vuol dire che con il virus originario ci sarebbe bastato vaccinare 2/3 della popolazione, con la variante alpha avremmo dovuto vaccinare l’80% della popolazione, con la variante delta dovremmo vaccinare l’87.5% della popolazione". Per questo, sostiene Ricolfi, "l’obiettivo è chiaramente irraggiungibile, a meno di imporre l’obbligo vaccinale e abbassare ancora un po’ l’età minima dei vaccinabili”.
Il vero problema, sempre secondo Ricolfi, è che nemmeno se raggiungessimo il 95% di copertura questo "basterebbe a spegnere l’epidemia". La formula citata poco sopra, infatti, risulta valida solo se i vaccini Covid fossero "sterilizzanti", ovvero se immunizzassero completamente gli individui impedendogli di infettarsi e di trasmettere il virus. Se invece il siero è leaky, cioè non sterilizzante, allora la formula base si modifica in Vc = (1-1/R0)/E dove “E rappresenta quel che alcuni studiosi chiamano ‘efficienza vaccinale’, ossia la capacità media di impedire reinfezioni e trasmissione ad altri”. Supponendo che E sia 0.80, dice Ricolfi, "il valore di Vc passa da 0.875 (per E=1) a 1.094, il che significa: non basta vaccinare l’87.5% della popolazione, ma occorrerebbe vaccinare il 109.4%". Tradotto: "Con un vaccino leaky, a meno che la sua efficienza sia pari o superiore all’87.5%, non basta neppure vaccinare l’intera popolazione”.
Per Ricolfi “tutto questo è perfettamente noto agli specialisti e, dopo un articolo apparso su Nature nel 2021, è ormai dato per scontato nella letteratura scientifica. Nella comunicazione pubblica invece no, si continua a alimentare l’illusione che, se ci vaccineremo tutti, potremo usufruire dell’immunità di gregge”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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