Un incendio appiccato sui monti finisce per minacciare il centro della città. È stato un fine settimana da incubo a Sarno, in provincia di Salerno. Scoperti i piromani, si tratterebbe di una banda di ragazzini. La furia del sindaco: “Pene esemplari”.
Le fiamme hanno cinto d’assedio la città. Un muro di fuoco ha avviluppato la vegetazione del monte Saretto che si trova a ridosso del centro cittadino. Necessario evacuare almeno duecento persone. Solo diverse ore dopo, i vigili del fuoco sono riusciti a contenere l’incendio e a domare il rogo che ha fatto tremare Sarno. Le immagini, subito rimbalzate sulle chat e rilanciate dai social, raccontavano la gravità della situazione.
Quando l’ultimo focolaio è stato domato, gli inquirenti si sono messi all’opera per dare un volto ai piromani del monte Saretto. E hanno scoperto che tutto sarebbe nato per gioco, da uno “scherzo” di un gruppo di sei giovanissimi, cinque dei quali minorenni. I presunti piromani sono stati ascoltati dagli investigatori, a loro toccherà fare piena luce attorno ai fatti che hanno inquietato un’intera comunità nel fine settimana appena trascorso.
Intanto s’è alzata dura la condanna del sindaco di Sarno, nonché ex presidente della Provincia di Salerno, Giuseppe Canfora. In un duro post pubblicato sui social, Canfora chiede che vengano puniti in maniera esemplare i responsabili dell’incendio. “Sono dei giovanissimi ad aver incendiato il Saretto. La verità di oggi brucia quanto il fuoco che ha distrutto il nostro amato Monte. Faccio una riflessione: i giovani piromani da una parte ed i giovani volontari dall’altra. Sembra una lotta tra il bene ed il male; tra barbarie ed umanità; tra superficialità e generoso sacrificio”.
Quindi aggiunge: “Non parlerò di “una generazione” nel grande rispetto dei tanti figli di Sarno che sono il nostro orgoglio, il nostro futuro ed invito anche voi, miei cari concittadini, a non farlo.
Chi ha distrutto la nostra terra “per uno scherzo” (così avrebbero motivato tutto), merita di essere identificato, giudicato e condannato nella sua singola responsabilità e non generalizzando”. Così il sindaco Canfora motiva la sua richiesta: “Confidiamo nella giustizia alla quale chiediamo pene severissime, esemplari, senza sconti, nella piena consapevolezza del grave crimine commesso”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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