Posti a bordo dell'areo che a volte arrivano a costare anche più dello stesso biglietto: scatta adesso l'indagine dell'Enac (Ente nazionale per l'aviazione civile), che intende capire per quale ragione certe compagnie abbiano applicato simili prezzi e se tutto ciò sia davvero accettabile. Tanti i reclami da parte dei viaggiatori, che parlano di una vera e propria "tassa" sul sedile. È infatti oramai diventata una pratica usuale per certe compagnie aeree quella di richiedere una tariffa aggiuntiva per la scelta del posto in cui sedersi.
L'intervento dell'Enac
Proprio nel corso della giornata di ieri si è tenuto un incontro fra Pierluigi Di Palma, presidente designato dell’Enac, ed Alessio Quaranta, direttore generale, per discutere della situazione attuale. "Sono pervenuti all’Enac, infatti, reclami e segnalazioni da parte di passeggeri che hanno lamentato recenti disservizi da parte di compagnie aeree low cost in ordine, in particolare, alla procedura di assegnazione dei posti sull’aeromobile che non consentono ai genitori di sedersi accanto ai propri figli minori, né ai familiari di stare accanto a persone disabili e a ridotta mobilità, se non dietro pagamento di una tariffa aggiuntiva, a volte superiore al costo del biglietto aereo", ha infatti reso noto l'Ente nazionale per l'aviazione civile, come riportato dal portale Helpconsumatori.
L'Enac ha quindi deciso di intervenire avviando un'indagine per comprendere il reale stato dei fatti. Lo scopo è quello di tutelare i viaggiatori ed i loro diritti. Se l'inchiesta darà ragione alle numerose denunce inoltrate dai passeggeri, saranno disposti dei provvedimenti finalizzati a far rispettare le pratiche commerciali.
Pagare la scelta del posto
Tante le compagnie aeree che nel tempo hanno deciso di far pagare la scelta del posto a bordo dell'aereo. Ovviamente nulla, almeno in teoria, è obbligatorio. Al momento del check-in online, al passeggero viene gratuitamente assegnato un sedile a caso, ma spesso il viaggiatore si trova in qualche modo "costretto" ad intervenire, scegliendone uno a pagamento. I genitori desidarno sedersi accanto ai figli, specie se piccoli, le persone disabili hanno bisogno di stare vicino ai propri accompatori, infine coppie e amici preferiscono viaggiare insieme. Tanti motivi che infine convincono i passaggeri a scegliere di pagare una tariffa aggiuntiva.
Il problema è che i prezzi relativi alla scelta del posto stanno influendo sempre più sul costo finale del biglietto, soprattutto in tempi di pandemia. "Le compagnie aeree stanno monetizzando la paura del Covid", è la denuncia di Assoutenti. Se i prezzi dei voli non sono cambiati, infatti, lo stesso non si può dire di tutti gli altri servizi, che vanno infine a "gonfiare" il costo del biglietto.
"Oggi ai viaggiatori che per particolari esigenze hanno bisogno di scegliere posti specifici a bordo degli aerei vengono richieste balzelli il cui importo è in costante crescita, e raggiunge la cifra record di 109 euro. In sostanza le compagnie si fanno concorrenza sui costi dei voli, ma poi impongono costi extra su tutti gli altri servizi, dai bagagli ai trolley fino alla scelta del posto. Una vera e propria 'tassa sul sedile' che altera i prezzi finali dei biglietti e rappresenta un comportamento vessatorio su cui deve indagare l’Antitrust", ha spiegato Furio Truzzi, presidente di Assoutenti.
A preoccuparsi della situazione attuale anche il Codacons, che alcuni giorni fa aveva presentato un esposto all'Enac: "Abbiamo segnalato all’Enac la volontà delle compagnie aeree di garantirsi ad ogni costo nuovi
introiti attraverso politiche tariffarie che sembrano realizzare pratiche commerciali scorrette. (...) Somme che peraltro, in taluni casi, finiscono per avere un costo pari o finanche superiore al biglietto aereo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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