Infanzia rubata per 700 milioni di bimbi: nel mondo ogni 7 secondi si sposa una bambina

Secondo l'ultimo rapporto pubblicato da Save the Children, un bambino su quattro nel mondo è vittima di fame, violenza, guerre, povertà, abusi e sfruttamento. Ogni 7 secondi una bambina è costretta a sposarsi, un bambino su sei non va a scuola e ogni giorno 200 bimbi vengono uccisi

Infanzia rubata per 700 milioni di bimbi: nel mondo ogni 7 secondi si sposa una bambina

L’infanzia è un diritto negato per oltre 700 milioni di bambini. Lo testimonia l’ultimo rapporto di Save the Children, intitolato “Infanzia rubata”, che rivela come un bambino su quattro, nel mondo, è vittima di fame, violenza, guerre, povertà, abusi e sfruttamento.

Ogni 7 secondi una bambina viene costretta a sposarsi

A cominciare dalle spose bambine, 15 milioni di ragazze giovanissime, costrette ad unirsi in matrimonio con uomini adulti, molto più grandi di loro, prima di aver compiuto 18 anni. Ogni 7 secondi, nel mondo, secondo il rapporto, una bambina di età inferiore ai 15 anni, è costretta dalla famiglia a sposarsi. Si tratta di un fenomeno che, secondo il rapporto, è particolarmente diffuso nei Paesi a maggioranza islamica dell’Africa subsahariana e in Asia. A detenere il primato dei matrimoni precoci, infatti, è il Niger, dove il 60% delle ragazze tra i 15 e i 19 anni sono già sposate. Se la percentuale scende nella capitale Niamey, nelle zone rurali e più povere del Paese, invece, a sposarsi prima dei 18 anni è circa il 90% delle ragazze. Il fenomeno è diffusissimo anche in Repubblica Centrafricana (55%), Sud Sudan(40%) e Bangladesh(44%). E anche l'Europa non è esente da casi di matrimoni precoci. Nel Vecchio Continente una ragazza su 10 si sposa prima dei 18 anni, mentre nel nostro Paese le ragazze che si sposano tra i 15 e i 19 anni sono l’1,5%. Spesso queste ragazze rischiano di contrarre malattie sessualmente trasmissibili e di andare incontro a complicazioni durante il parto. Le gravidanze precoci costituiscono la seconda causa di morte al mondo, infatti, tra le ragazze tra i 15 e i 19 anni. Ogni 2 secondi una ragazza con meno di 19 anni dà alla luce un bambino, per un totale di 17 milioni l’anno. Il 95% dei casi di gravidanze precoci si registra nei Paesi in via di sviluppo. Maglia nera, anche in questo caso, è il Niger, seguito da Mali, Angola e Guinea.

Milioni di bimbi sfruttati e senza istruzione

Sul fronte dell’istruzione, per 263 milioni di minori nel mondo, un bambino su sei, non è possibile andare a scuola, mentre sono 168 milioni i bimbi costretti a lavorare. Di questi, 85 milioni vengono impiegati nelle miniere, nei campi di cotone, nelle cave, nelle industrie tessili o nelle discariche, in attività usuranti e pericolose che compromettono il loro sviluppo fisico e psicologico. Nonostante i numeri si siano ridotti di un terzo rispetto al 2000, il lavoro minorile resta una piaga che affligge milioni di piccoli nel mondo, soprattutto in Africa Subsahariana, dove in Mali, Benin e Guinea Bissau i bambini sfruttati sono oltre il 50%. I bimbi costretti a lavorare provengono soprattutto da famiglie poverissime e spesso subiscono anche abusi sessuali. Nei Paesi teatro di conflitti, alcuni bambini sono costretti anche ad arruolarsi nell'esercito.

Ogni giorno nel mondo vengono uccisi 200 bambini

Ogni giorno, nel mondo, più di 200 ragazzi vengono assassinati. Il continente con il più alto tasso al mondo di omicidi di bambini e ragazzi è il Sud America, dove sono moltissimi i minori vittime dell’escalation delle attività delle bande criminali in Paesi come Venezuela, Honduras e El Salvador. Sono 28 milioni, invece, i bimbi costretti a lasciare le proprie case a causa di guerre e persecuzioni. Sei milioni di bambini, inoltre, muoiono ogni anno per malattie facilmente curabili, come polmonite, diarrea o malaria, e 156 milioni di piccoli con meno di 5 anni sono malnutriti. "Dobbiamo e possiamo fare di più per garantire un futuro migliore, fino all'ultimo bambino", ha detto Valerio Neri, direttore generale di Save the Children, per il quale l’obiettivo dev’essere quello di “garantire a tutti i bambini, entro il 2030, il diritto alla salute, alla protezione e all'educazione, a prescindere da chi sono e dove vivono”.

Niger maglia nera nell’Indice globale dell’infanzia negata

Il peggior Paese al mondo dove essere bambini, secondo l’Indice globale stilato nel dossier, che prende in esame 172 Stati, è il Niger, mentre la Norvegia è quello in cui i diritti dei piccoli, al contrario, sono maggiormente rispettati. Seguono Slovenia e Finlandia. L’Italia si classifica al nono posto, a pari merito con Cipro e Corea del Sud, sopra a Germania e Belgio. Anche il nostro Paese, però, presenta delle criticità. “In Italia c'è ancora molta strada da fare per dare a tutti i bambini la possibilità di costruirsi un futuro, considerando che oltre un milione di minori vive in povertà assoluta e che quasi 1 su 3 è a rischio povertà ed esclusione sociale, una delle percentuali più alte in Europa”, afferma il direttore generale di Save the Children.

“Deprivazioni materiali che hanno ripercussioni gravissime anche sulle opportunità educative dei nostri bambini e ragazzi”, osserva Neri, “ negando loro la possibilità di apprendere e coltivare le proprie passioni e le proprie aspirazioni”.

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