Inter raggirata: finti sceicchi e sponsor inesistenti

Nella tentata truffa coinvolta anche la compagnia aerea Etihad. Tra le vittime anche un albergatore di Roma

Totò d'Arabia
Totò d'Arabia

Una truffa bella e buona, che ricorda quella del film in cui Totò voleva vendere la fontana di Trevi a uno sprovveduto turista americano. Stavolta a fare da sfondo c'è il mondo del calcio (l'Inter) e la vittima è un albergatore. Ma cerchiamo di riassumere come sono andati i fatti. Come riporta il Corriere della sera i protagonisti della vicenda sono alcuni falsi intermediari, una (fantomatica) università del calcio e una bufala grande come una casa: la falsa sponsorizzazione che la compagnia aerea Etihad avrebbe voluto fare all'Inter nella prossima stagione, tirando fuori la bellezza di 25 milioni di euro all'anno. Una cifra davvero niente male. Peccato (per l'Inter) che fosse tutto falso.

Si è trattato invece di una tentata truffa, con protagonisti il "faccendiere" Valerio Lattanzio, conosciuto nel mondo del calcio, e un avvocato. Arrivati ai vertici del club nerazzurro, a quanto pare introdotti da Adriano Bacconi (ex consulente dell'Inter e volto noto della tv), i due fingono di essere mediatori per conto della compagnia aerea degli Emirati arabi. Fanno capire che c'è un interesse forte per una sponsorizzazione. E vanno avanti, con questa farsa, per diversi mesi. Al punto che la voce arriva ai tifosi ed anche ai giornali. Etihad però ha smentito.

Lattanzio dopo i contatti con i manager dell'Inter si sposta a Roma e, dopo essersi accreditato come intermediario nerazzurro, si mette in cerca di una struttura alberghiera in grado di ospitare una "università del calcio". Alla direzione dell'istituto ci sarebbe stato nientemeno che Roberto Baggio. Ma anche questa storia a quanto pare era inventata. Il tentativo (fallito) intendeva estorcere denaro all'hotel, come "acconto" in vista della compravendita futura (ovviamente data per sicura) da parte dell'Inter, operazione sostenuta da una società araba. Il club di Thohir ovviamente non aveva mai pensato di comprare un hotel. La procura di Roma, dopo aver ricevuto le diverse segnalazioni, ha aperto un'indagine per fare piena luce sui fatti.

Le due storie, quella dell'albergo e quella della finta sponsorizzazione, erano legate tra di loro.

Lattanzio, infatti, averva chiesto e ottenuto un mandato ufficiale che lo autorizziva a trattare per conto dell'Inter con Etihad. Con quel documento in mano, firmato dall'Inter, si presenterà poi dall'albergatore, dando inizio a una serie di contatti e incontri per portare in porto l'affare.

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