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Islam, segrega e pesta la figlia. "Fai schifo", poi le taglia capelli

Il racconto della ragazza al tribunale monocratico di Roma: "Papà picchiava la mamma". Le insistenze islamiche sul Corano

Islam, segrega e pesta la figlia. "Fai schifo", poi le taglia capelli

Una storia di vessazioni, regole islamiche, prevaricazioni, umiliazioni e violenze. Lei, Alisha (il nome è di fantasia), ha 19 anni e con la madre ha vissuto per anni i rigidi dettami del padre che non voleva si integrasse troppo in Occidente.

"Non ero libera di uscire dopo la scuola e Facebook lo guardavo di nascosto - ha raccontato la giovane di fronte ad un giudice monocratico a Roma - Nel 2016 ho lasciato la scuola perché papà mi diceva che dovevo andare in Bangladesh a imparare il Corano. Ci sono stata un mese, ma quando sono tornata ero troppo indietro col programma. Così ho mollato e non ho più ripreso a studiare".

Secondo i pm la vita delle due donne era corredata da "aggressioni fisiche e verbali", fino ad arrivare anche alle "minacce di morte". La famiglia abita, anzi abitava, nel quartiere Porta Furba sulla Tuscolana. Il racconto della giovane ai giudici è sconcertante: "Papà non voleva che mamma uscisse di casa. Lei qualche volta lo faceva di nascosto ma tornava sempre prima di cena. E quando veniva scoperta, papà la picchiava. Le diceva 'prima o poi ti ucciderò' e la colpiva con schiaffi e pugni, anche se aveva mio fratello piccolo in braccio. Una volta le levò il telefono col quale parlava e glielo ruppe in testa. Ma poi le impedì di andare in ospedale".

L'uomo, originario del Bangladesh, ha un banchetto di fiori in zona Vaticano. Sul suo capo ora pendono le accuse di lesioni, maltrattamenti e abuso della posizione dominante, il tutto aggravato dal vincolo familiare che esiste con madre e figlia. La giovane Alisha, 19 anni, ricorda così le vessazioni: "Non andavo spesso a scuola e dopo le botte mai. Papà non approvava il mio modo di vivere. Mi diceva 'Sei cicciona, fai schifo, magari ti scoppia il cuore, puttana'. Una volta, mentre uscivo, mi ha spinta giù dalle scale. La vicina mi ha sentito urlare e mi ha aperto la porta, ma mio padre mi ha preso, trascinata a casa per i capelli e me li ha tagliati".

Nel

2015 la giovane e la madre si sono rivolte ad una associazione, Sos Donna, per essere aiutate. Il marito e padre è stato allontanato da casa ma, racconta la ragazza, "tornava di notte e la picchiava di nuovo".

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