In soli dodici mesi il numero di migranti sotto i diciotto anni che raggiunge il nostro Paese da solo è raddoppiato. Il 15% di quanti sono arrivati dall'inizio di gennaio è rappresentato da bambini e ragazzi che viaggiano da soli.
Sono cifre dell'Alto commissariato Onu per i rifugiati, citate dall'ong Oxfam, a fotografare una situazione in grande cambiamento e a lanciare l'allarme su un dato che deve preoccupare. In molti arrivano, ma molti scompaiono poi nel nulla, in quella che si può definire senza problemi una falla nel sistema italiano.
Il trend degli arrivi non è solo italiano. Ovunque il numero di minorenni in partenza, e dunque in arrivo in Europa, è in crescita. Il 40% dei minorenni non accompagnati, secondo il ministero del Lavoro, si trova al momento in Sicilia, in carico ai servizi sociali nei Comuni in cui arrivano nel nostro Paese, come previsto dalla legge.
A fronte di un problema già grave, il dato più drammatico è però rappresentato dal fatto che ogni giorno sono 28 i migranti minorenni a sparire nel nulla, perché si allontanano dai centri in cui sono ospiti. Si tratta soprattutto di cittadini egiziani, somali ed eritrei, nazionalità che da sole coprono il 60% del totale.
Per quanto riguarda le ragioni della fuga, Oxfam osserva che spesso nelle comunità di prima accoglienza i minori non sono trattati adeguatamente, nemmeno secondo le norme di legge.
Quando non vengono trasferiti, spesso si trovano invece in strutture aovraffollate e senza servizi minimi.A chi compie i 18 anni non va necessariamente meglio. In molti vengono semplicemente cacciati dai luoghi d'accoglienza, per finire spesso in mezzo alla strada.
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