L'Italia viene colpita da almeno cento tornado e trombe marine all'anno e la causa è il riscaldamento globale. Il 2014 è stato l'anno in cui c'è stata una maggiore incidenza. È quanto emerge da una ricerca coordinata dal Cnr-Isac, pubblicata sulla rivista 'International Journal of Climatology'.
Sono stati analizzati dieci anni di trombe marine e trombe d'aria che hanno interessato il nostro Paese. Il risultato è significativo: trentasette trombe d'aria e settantuno trombe marine ogni anno. Solo nel 2014 ci sono state centoquarantuno tifoni e settantasei trombe d'acqua.
Lo studio è stato condotto anche in virtù del tornado che si è abbattuto il 28 Novembre 2012 su Taranto, in Puglia, e che provocò trentotto feriti e un morto, un operaio dell'Ilva durante il turno in fabbrica. A procurare quella violenta tromba d'aria fu la temperatura in superficie del mar Ionio superiore di un grado centigrado rispetto alla media del periodo. Oltre alla posizione geografica del capoluogo pugliese. Pare, infatti, che la catena montuosa che attraversa la Calabria, poco distante da Taranto, abbia creato le condizioni per la formazione dell'uragano.
"I tornado violenti - spiega il ricercatore dell'Enea Vincenzo Motola, uno degli autori dello studio - sono generati da celle temporalesche, chiamate supercelle, che si formano solo in determinate condizioni meteorologiche. Attraverso un esperimento modellistico abbiamo dimostrato che un grado centigrado di variazione di temperatura è stato determinante per formare la supercella, quindi il tornado". Motola sottolinea che "aumentando la temperatura del mare cresce infatti anche la sua energia, che viene 'ceduta' alla supercella". Tuttavia, aggiunge, "la proporzionalità tra il calore del mare e l'intensità del tornado non è lineare. Questo vuol dire che, superata una certa temperatura, la violenza di questi fenomeni aumenta in maniera più che proporzionale".
La più alta densità di trombe d'aria si registra sulle coste di Lazio e Toscana, nella pianura veneta e nel Salento.
Ha dichiararlo nell'articolo dell'International Journal of Climatology è Mario Marcello Miglietta dell'Istituto di scienze dell'atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isac) che ha sottolineato come "in queste aree la densità di eventi è confrontabile con quella degli Stati Uniti con più alta frequenza".Rimane quindi alto l'allarme per questa estate e per l'autunno anche perchè l'Italia non è tra i pochi paesi europei con procedure di allerta in caso di tornado.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.