Le scuole di Ivrea, in Piemonte, non parteciperanno al concorso dei presepi per rispettare gli studenti di altre religioni.
Puntuale come ogni anno, all'inizio dell'Avvento, arrivano le polemiche pre-natalizie sulla sacra rappresentazione che rievoca la Natività di Gesù. Ogni anno, in Italia e all'estero, c'è chi vuole contestare il presepe in nome della laicità.
Quest'anno la bufera è scoppiata a Ivrea, dove, come riportano le agenzie, le dirigenze scolastiche della città hanno deciso di non partecipare all'iniziativa "Presepi in città" promossa dal Comune e rivolta ai bimbi fra i 4 e i 13 anni. "Abbiamo percepito una forma di perplessità nell'appoggiare l'iniziativa, probabilmente per non rischiare di urtare la sensibilità di bimbi appartenenti a fedi religiose diverse", spiega l'assessore Giorgia Povolo.
Così gli organizzatori hanno dovuto rinunciare a rivolgersi alle scuole e hanno dovuto limitare l'iniziativa a tutti i gruppi di catechismo, alle parrocchie, e ai bimbi volenterosi di Ivrea e dintorni.
Appena pochi giorni fa a Venezia, nel quartiere Favaro, a un consigliere regionale della Lista Zaia che portava in dono un presepe a una scuola era stato opposto un netto rifiuto. La Regione Veneto guidata dalla Lega, peraltro, ha stanziato un
fondo di 50mila euro per "premiare" le scuole che allestiranno la rappresentazione con Gesù Bambino, la Madonna e San Giuseppe. In provincia di Trento, infine, il neo-presidente Maurizio Fugatti, si è detto favorevole all'esposizione della mangiatoia di Betlemme in ogni istituto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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