I soldi "nascosti" dei migranti. Ecco cosa finanziano dall'Italia

Sempre più denaro viene mandato dai migranti presenti in Italia verso i paesi di origine, ma le rimesse servirebbero a finanziare attività sospette e pericolose. L'allarme della Dia

I soldi "nascosti" dei migranti. Ecco cosa finanziano dall'Italia

I flussi di denaro riguardanti le rimesse dei cinesi in Italia verso il proprio paese, secondo gli ultimi dati di Bankitalia, risultano drasticamente calati di quasi il 92%, mentre al contrario quelle dei nigeriani verso la Nigeria registrano un aumento del 164%.

Come spiegare questa differenza? In realtà i dati sono due facce della stessa medaglia: dall’Italia verso i propri paesi di origine i migranti spediscono sempre più soldi, vengono però usati metodi diversi e sempre meno tracciabili. Ed è qui che scattano gli allarmi degli inquirenti e, in particolare, della Direzione Investigativa Antimafia.

Si teme che con l’enorme mole di milioni di Euro che dall’Italia raggiunge i paesi di origine dei migranti, venga finanziata la criminalità organizzata ed il terrorismo di matrice jihadista.

Non a caso ad interessarsi dei fiumi di denaro che arrivano nei paesi da cui provengono i migranti, sono finanzieri e membri dell’anti terrorismo, oltre che come detto la stessa Dia. Quest’ultima nei suoi recenti rapporti, parla di una mafia straniera sempre più radicata. A partire da quella nigeriana: “L' immigrazione clandestina africana – si legge nel rapporto della Dia – rappresenta il primo tassello di un più vasto mosaico delittuoso, che si completa con lo sfruttamento dei migranti e, in particolare, per le donne nigeriane, con lo sfruttamento della prostituzione”.

Soldi guadagnati da attività illecite, che vengono spediti in patria e che potrebbero finire sia nelle mani di trafficanti di esseri umani che di terroristi. Denaro che viene mandato anche con i money transfer. Emerge ad esempio da un documento giudiziario di un'inchiesta sullo sfruttamento della prostituzione a Castel Volturno, vero e proprio hub di molte confraternite nigeriane. Questa inchiesta ha origine dal monitoraggio su una agenzia della Western union, si legge su La Verità, usata dalla malavita nigeriana per trasferire denaro in patria.

Allo stesso tempo, i nigeriani sembrano usare sempre di più anche il sistema dell'hawala, il quale si fonda sulla parola d’onore che in tal modo evita di lasciare particolari tracce. Ma tale sistema viene già incontrato in diverse indagini anti terrorismo che coinvolgono egiziani e magrebini.

Anzi, in diversi casi si nota come i jihadisti considerino quello dell’hawala come uno dei sistemi più sicuri e criptici, capace di eludere le indagini delle forze dell’ordine.

Dunque, come si può notare, le rimesse verso l’estero riguardano non solo sistemi più “tradizionali” e tracciabili, bensì anche modalità in grado di aggirare i controlli da parte delle forze dell’ordine.

E qui si arriva al caso cinese. Come detto in precedenza, le rimesse verso la Cina appaiono drasticamente calate. Eppure i cinesi, come si evince da stime fatte sempre dalla Dia, portano sempre più soldi verso il proprio paese. Addirittura anche più di 2.5 miliardi di Euro all’anno: Il denaro contante viene occultato – scrive la Dia – tramite complesse operazioni finanziarie che coinvolgerebbero istituti bancari e professionisti di settore.”

Miliardi su miliardi che si riversano in Cina e la cui mancata tracciabilità fa sospettare circa il loro utilizzo: le rimesse cioè, potrebbero servire sempre di più a

finanziare prostituzione, attività illecite, criminalità organizzata e terrorismo. Un allarme dunque, su cui ci si vuol vedere sempre più chiaro anche perché in ballo c'è la spinosa questione della sicurezza.

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