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A Lampedusa più di cento migranti arrivati in una notte

La popolazione adesso teme di ritrovarsi nelle stesse situazioni delle emergenze degli anni passati: un centinaio i migranti intercettati sabato notte. A Lampedusa si è di nuovo sotto pressione

A Lampedusa più di cento migranti arrivati in una notte

È un sabato sera, quello appena trascorso, che i lampedusani difficilmente scorderanno: sull’isola inizia a serpeggiare la sensazione di essere nuovamente sotto assedio, come nel 2011 e nel 2017, anni di maggior pressione migratoria che vedono Lampedusa come terminale dell’emergenza.

Tutto inizia nelle prime ore del sabato, quando da Roma arriva la notizia dell’individuazione proprio dello scalo lampedusano come porto di attracco della Ocean Viking, la nave dell’Ong francese Sos Mediterranée a cui il governo dà il via libera all’approdo dopo alcuni giorni in cui si aspettano rassicurazioni dall’Europa circa la redistribuzione.

Un episodio questo che manda su tutte le furie il sindaco di Lampedusa, Totò Martello: “Accoglienti sì, cretini no – tuona il primo cittadino – Forse sfugge al governo che sopra Linosa c’è la Sicilia, l’isola non può essere la soluzione di tutti i problemi”.

Il ragionamento di Martello verte sul fatto che la Ocean Viking ha fatto marcia indietro per andare verso Lampedusa, mentre invece la nave si trova, nel momento del via libera del governo, già verso la Sicilia. Il sindaco delle Pelagie riassume il sentimento dei suoi cittadini, i quali sono già sotto pressione per un agosto che, tra sbarchi fantasma ed altri approdi, porta sull’isola un numero record di migranti in relazione agli ultimi due anni.

Ma ancora il sabato lampedusano non è al culmine della sua tensione: le forze dell’ordine operative sull’isola, nelle ore successive, hanno il loro bel da fare per soccorrere e ricercare migranti sia a mare che a terra.

Proprio mentre presso il molo Favarolo avviene il trasbordo degli 82 migranti dalla Ocean Viking, la Guardia di Finanza scorta verso il porto altre 78 persone intercettate a largo dell’isola. I migranti in questo caso sono a bordo di un grosso peschereccio, individuato dagli uomini delle fiamme gialle mentre si avvicinano verso Lampedusa.

E non è l’unico sbarco di giornata: sempre in quelle ore, arrivano segnalazioni di migranti già a terra, non lontani dalla spiaggia dell’Isola dei Conigli. Sul posto accorrono le forze dell’ordine, le quali individuano 21 migranti che provano a risalire dall’arenile verso le campagne dell’entroterra lampedusano.

Sommando le persone di questo gruppo con quello dei migranti individuati all’interno del peschereccio, si arriva quindi ad un totale di 99 naufraghi portati nel centro d’accoglienza di contrada Imbriacola. Lo stesso dove trascorreranno la notte i migranti fatti scendere dalla Ocean Viking.

Ben si intuisce dunque come la struttura, già al collasso nei giorni scorsi con il sindaco Martello che invoca celerità nei trasferimenti verso la Sicilia, adesso è ulteriormente sovraccaricata. Proprio come nei giorni delle emergenze del 2011, a seguito delle primavere arabe, e degli anni più neri delle crisi migratorie.

E gli sbarchi nelle Pelagie non coinvolgono soltanto Lampedusa: l’arcipelago, oltre che all’isola più grande, comprende anche Linosa e lo scoglio di Lampione. Proprio qui si ha notizia di almeno sei migranti che raggiungono questo isolotto disabitato, alcune segnalazioni arrivano in tal senso dalle navi passate in zona. Raramente da venticinque anni a questa parte, da quando cioè si assiste all’emersione del fenomeno migratorio nelle Pelagie, si ha notizia di migranti che approdano a Lampione.

Anche questo è un segnale avvertito

come inquietante dalla popolazione lampedusana: sull’isola, dove gli sbarchi autonomi non si fermano nemmeno nei periodi di maggiore calma, ci si prepara a nuovi delicati momenti. L’emergenza dunque appare dietro l’angolo ed i lampedusano invocano maggiore attenzione per la loro situazione.

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