"Las Vegas? Non è stato un lupo solitario, c'erano più cecchini"

Giulietto Chiesa mette in dubbio alcuni punti della vicenda della strage di Las Vegas

"Las Vegas? Non è stato un lupo solitario, c'erano più cecchini"

Dopo la strage di Las Vegas in tanti tra inquirenti, familiari delle vittime e opinione pubblica, si sono chiesti quali possano essere i motivi dell'attacco da parte di Stephen Paddock. Dopo la rivendicazione dell'Isis si era pensato ad una recente conversione all'islam da parte del killer, ma per le autorità statunitensi la carneficina è il gesto di un folle che ha forse voluto vendicare un suo disagio sociale su vittime innocenti. Ma c'è anche chi sostiene che dietro la strage possa esserci altro. Ne è convinto Giulietto Chiesa che in un post su Facebook mette in dubbio alcuni aspetti della vicenda. Il filmato della taxista Cori Langdon, pubblicato da "Infowars" (Clicca qui per guardare il video) e fornito alla "The Winchester News Gazette", contiene le (a mio avviso) inequivocabili prove che gli assassini si trovavano in diversi "posti". Cioè che l'operazione non è stata opera di un solo sparatore. Le raffiche di fucili mitragliatori hanno intensità e sonorità molto diverse. In qualche momento addirittura si sovrappongono raffiche diversamente sonore: una molto lunga e vicinissima, altre lontane.

Il che conferma la contemporaneità dell'azione di diversi cecchini. Il resto è mistero. Resta da chiedersi come mai il mainstream media — che ha diffuso la spiegazione di un solo sparatore pazzo — ha già voltato pagina. In America e in Italia. Non vi pare curioso?".

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