Non vuole lasciare il centro migranti: nigeriano pesta operatori della coop

Lo straniero, che aveva perso il diritto all’accoglienza a causa dei suoi reiterati comportamenti ostili e violenti nella struttura presso cui era ospite, si trova ora dietro le sbarre del carcere

Non vuole lasciare il centro migranti: nigeriano pesta operatori della coop

Si rifiuta di abbandonare il centro d’accoglienza presso cui era ospite a Latina e dà in escandescenze, costringendo i dipendenti a chiedere l’intervento delle forze dell’ordine.

Protagonista delle intemperanze, che hanno visto coinvolti successivamente anche gli stessi tutori della legge, un 40enne di nazionalità nigeriana. Lo straniero, accolto in una struttura gestita dalla cooperativa Astrolabio, si è visto respingere la richiesta d’asilo, perdendo così il diritto a rimanere non solo nel medesimo centro ma entro i confini nazionali italiani.

È stato lui stesso la prima causa della perdita del diritto all’accoglienza, a causa dei reiterati comportamenti aggressivi ed ostili al processo di integrazione. Atteggiamenti violenti rivolti sia contro gli altri ospiti della struttura che nei confronti degli stessi operatori, più volte minacciati ed aggrediti verbalmente. Oltre a ciò Boyede Yinka, questo il suo nome, si rifiutava spesso di partecipare ai corsi d’insegnamento della lingua italiana e ad altri di formazione, necessari per dimostrare la sua volontà di integrarsi. Tutto ciò, invece, da tempo ormai era vissuto in modo ostile dallo straniero, che ha pertanto visto decadere il suo diritto all’accoglienza.

Venerdì scorso la comunicazione della notizia da parte dei dipendenti della cooperativa di Latina, che il 40enne ha preso decisamente male. Insultati e minacciati dallo straniero, montato su tutte le furie, gli operatori hanno dovuto richiedere l’intervento della polizia.

La vista degli uomini in divisa non ha fatto altro che innervosire ancora di più il nigeriano, il quale ha aggredito i poliziotti, tentando

un’improbabile fuga.

Alla fine gli agenti sono riusciti ad avere la meglio su di lui ed a condurlo in questura. Per l’africano, ora in carcere, una denuncia per violenza, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.

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