Dopo l'abbattimento del jet russo al confine tra Siria e Turchia da parte di Ankara, la tensione nelle cancellerie occidentali e a Mosca è salita alle stelle. Di fatto quello che sappiamo è che un jet dell'aviazione russa è stato abbattuto perché, secondo i turchi, aveva sconfinato nello spazio aereo della Turchia. Ankara ha accusato il velivolo di essere entrato nel proprio spazio aereo e di aver ignorato i ripetuti avvertimenti con cui gli è stato chiesto di allontanarsi. Mosca, però, ha negato lo sconfinamento e il presidente russo, Vladimir Putin, ha parlato di "un crimine, una pugnalata alla schiena sferrata da complici dei terroristi" e ha avvertito che l’incidente avrà"serie ripercussioni" sui rapporti tra Mosca e Ankara. Il capo del Cremlino ha anche affermato che il velivolo non minacciava la Turchia ed è caduto quattro chilometri all’interno del territorio siriano (ecco le carte che lo dimostrano).
La Turchia sostiene di aver avvertito per 10 volte i russi. Ma dalle registrazioni audio pubblicate dal sito "The Aviationist" l'allarme da parte dei turchi viene lanciato una sola volta. "È l’aviazione turca che parla. State avvicinandovi al territorio turco. Cambiate immediatamente la vostra rotta e virate verso sud". Questo l’avviso dei turchi al jet russo che poco dopo è stato colpito e abbattuto cadendo sul territorio della Siria. Nella registrazione, però, si sente un solo avviso mentre i turchi hanno affermato, come già detto, di aver intimato per ben dieci volte in cinque minuti all’aereo di allontanarsi, prima di aprire il fuoco. Inoltre i turchi parlano di "avvicnamento" e non di "sconfianamento". L’audio dell’avvertimento dell’aviazione turca ai piloti russi sarebbe stato intercettato anche dal comando americano di stanza a Baghdad che ne ha confermato l’autenticità. Intanto la Russia afferma di non aver ricevuto alcun avvertimento da parte della Turchia.
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