Alessandro Borghese gira il programma tv. Spunta uno striscione contro di lui

Il popolare chef e volto a Livorno. Ma il sindacato Usb ha esposto una serie di striscioni in segno di protesta

Uno degli striscioni di protesta esposti dal sindacato di Livorno contro chef Borghese
Uno degli striscioni di protesta esposti dal sindacato di Livorno contro chef Borghese

"Chef Borghese, facile la tua 'gavetta' con i soldi di famiglia". E poi: "Chef Borghese, lavorare gratis si chiama sfruttamento". E ancora: "Chef Borghese, il lavoro si paga sempre". Tre differenti striscioni ben leggibili ed esposti in punti cruciali della città. Tutti accomunati dagli hashtag #cercasischiavo e #maipiùsfruttamentostagionale e dalla chiosa: "A Livorno non sei il benvenuto". È così che l'Unione sindacale di base di Livorno ha "salutato" l'arrivo di Alessandro Borghese.

Il popolare cuoco e conduttore televisivo è giunto pochi giorni fa nel capoluogo labronico per registrare una puntata del suo programma "Quattro Ristoranti". Una visita che ha destato curiosità fra i residenti nella zona del porto, che da un giorno all'altro si sono trovati per le vie cittadine una celebrità a scombinare il tran tran quotidiano. Non tutta la cittadinanza però, a dir la verità, si è detta entusiasta della sua presenza. Accanto a chi lo ha accolto cordialmente a suon di richieste di selfie e di autografi, c'è stato anche chi ha messo in piedi una vera e propria protesta.

Come il sindacato Usb Livorno, che non gli ha evidentemente perdonato le dichiarazioni di qualche tempo fa sul tema-lavoro. Lo chef-showman quarantaseienne, dalle colonne del Corriere della Sera, da un lato ricordò gli anni di gavetta poco retribuita che dovette sostenere, oltre ai tanti sacrifici e all'impegno profuso per diventare chef di successo, dall'altro esternò le difficoltà che incontra oggi nel reperire personale motivato. "Oggi i ragazzi preferiscono tenersi stretto il weekend con gli amici - le sue parole - quando decidono di provarci, lo fanno con l’arroganza di chi sente arrivato e la pretesa di ricevere compensi importanti da subito". Una visione condivisa successivamente anche dall'imprenditore Flavio Briatore.

Non dai sindacalisti livornesi, evidentemente. “Da qualche giorno, nel quartiere livornese della Venezia, si aggira una troupe al seguito del famoso chef Borghese. Una visita in città per girare alcune riprese all'interno di quattro ristoranti.

La stessa persona che qualche mese fa esordì con alcune frasi in difesa di quei ristoratori che decidono di non pagare i propri dipendenti in quanto "devono imparare" un mestiere – il pensiero del sindacato, in una nota - vorremmo ricordare a Borghese che il lavoro gratuito, e nel nostro paese esiste in diversi settori, si chiama sfruttamento. Il lavoro si paga, sempre. Nell'ambito della campagna Usb "Cercasi schiavo" abbiamo affisso alcuni striscioni di denuncia". Riuscirà Borghese a ribaltare anche questo risultato?

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