Condannato il prete anti Salvini: "Multa e danni per gli insulti"

Per i pesanti insulti rivolti al leader del Carroccio, l'ex parroco di Monte a Rovagnate dovrà versare 7.500 euro di ammenda, oltre ai 7mila da corrispondere quale risarcimento

Condannato il prete anti Salvini: "Multa e danni per gli insulti"

Il processo nei suoi confronti fu rinviato durante la seduta del 23 settembre scorso, ma oggi, 11 novembre, il giudice monocratico del tribunale di Lecco Nora Lisa Passoni si è pronunciata, condannandolo.

L'ex parroco di Monte a Rovagnate (Lecco) don Giorgio De Capitani dovrà dunque pagare 7.500 euro, oltre ad ulteriori 7mila come risarcimento del danno di diffamazione ai danni di Matteo Salvini.

I fatti contestati, e per i quali il religioso era stato querelato dal leader del Carroccio, risalgono al 2015. Per la precisione ad un periodo compreso tra i mesi di marzo ed ottobre, con specifico riferimento al contenuto di post dal contenuto offensivo e diffamatorio diffusi da don Giorgio sia sul suo blog personale che tramite social network.

Il pm Paolo Del Grosso, che aveva richiesto una condanna al risarcimento pari a 10mila euro, ha parlato di "attività diffamatoria reiterata nel tempo", come riportato da "Lecco Notizie". Il magistrato ha interpretato gli insulti e l'invettiva come strumento di attacco a un'ideologia politica. "Parte dal dissenso politico, un valore in sé da tutelare nella nostra democrazia. Ma la critica deve avvenire nei modi e nei termini previsti dalla legge, senza insulti e offese", conclude Del Grosso.

Una tesi che non ha invece convinto il legale del Carroccio Claudia Eccher, secondo la quale si tratta di un attacco mirato, pesante, ossessivo e reiterato."Sono offese ad personam. Non si critica un’ideologia ma si punta il dito contro Salvini e contro i leghisti, volgarizzandoli, senza giustificazione o riferimenti a fatti o atti politici specifici", ricorda l'avvocato. Neppure durante il procedimento a suo carico, poi, il religioso si era fermato. "Una produzione ossessiva quella di Don Giorgio e mai ritrattata, rifiutando ogni offerta di composizione bonaria, senza un ravvedimento nei toni, anzi, il prelato ha continuato a pubblicare post offensivi anche durante le fasi di questo processo", fa notare il legale.

Non solo, dinanzi alla proposta di ritirare la denuncia in cambio di scuse ed una cifra da donare ai bisognosi, don Giorgio aveva risposto con un'ulteriore provocazione."Si è fatto bello dicendo che lui sarebbe pronto a ritirare la querela purché io chieda scusa e sborsi una certa cifra per i bisognosi. Mi ritirerò in un convento per riflettere sulla proposta, e dopo un anno di meditazione silenziosa darò la risposta. L'offerta ho già scelto a chi darla: ai primi profughi clandestini che arriveranno in Italia", aveva detto a settembre.

"Idiozia, pezzo di m***a, morto di fame, la m***a richiama m***a, Salvini

è uno schizzo salito un po' più in alto, pluri-assenteista di m***a” , ricorda la Eccher. Per espressioni come queste, oltre che per l'augurio della morte a Salvini, il religioso dovrà ora pagare quasi 15mila euro.

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