Lettera a un nonno che ha perso il nipotino

Cari nonni, vi scrivo: abbiamo sempre fiducia in voi

Lettera a un nonno che ha perso il nipotino

Cari nonni,

ci fidiamo ancora di voi.

Perché lo sappiamo che la libertà, ogni tanto, non è un diritto ma uno sbaraglio. E i ragazzi partono a mosca cieca, dall'avvenire apparecchiato e camminano in un'insonnia dalla quale non li si sveglia. Sarebbe potuto capitare anche a noi. Specie se è capitato a voi.

A voi che vi cavate i nipoti da un doppio grembo. Perché sono i nostri figli. I figli dei vostri figli.

A voi che li preferite persino a noi.

A voi che non li lasciate mai senza una parola, a voi che li ascoltate bene, a voi con quei ragù che sono abbracci, a voi con i regali pensati, a voi che siete zucchero e pace e vasche da bagno calde e lentezza buona e memoria.

Di voi che ci telefonate in vacanza solo per sapere come stanno «loro» quasi ce li aveste prestati con poca convinzione.

Lo abbiamo sempre saputo cosa fate per i nostri figli. E continuiamo a saperlo. Perché sono loro la cosa più importante della vita, e lo diciamo sempre, ma poi noi non sempre li mettiamo davanti a tutto, come andrebbe fatto, come meriterebbero. Voi sì.

Il vostro è (anche) sacrificio senza mai fastidio.

Il vostro è Tempo, con la maiuscola, perché è dato tutto. Perché davvero non c'è nulla che valga a distrarvi, a incattivirvi, a farvi venire voglia di essere altrove.

Ci fidiamo ancora di voi.

Di voi che siete stanze fresche e merende ricche e compiti senza grida e mosse senza strappi.

Di voi che avete sempre tutto ciò che occorre, o comunque la materializzate, di voi che vedete un'ora avanti, un inciampo avanti, una richiesta avanti.

Di voi che siete il contrario della fretta, che addomesticate i nervi e la fatica, che scordate le esigenze o comunque le mettete a tacere, perché comunque vi sia andata la vita, adesso avete deciso che basta: adesso la vostra vita è loro.

Di voi che guardate i nostri figli e gli ravanate somiglianze nella faccia e nei gesti e poi vi gonfiate d'orgoglio perché sì, si vede che vengono anche da voi. Che sono impastati con voi.

Ci fidiamo ancora di voi.

Come non potremmo?

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