Il calcio al rigore lo abbiamo dato sul serio. Alla fine ci hanno dato tutti ragione. Perché avevamo ragione a batterci per dare uno scudo finanziario che permettesse all’Italia ed all’Europa di combattere la grande guerra contro il Coronavirus. Finalmente la flessibilità sarà la caratteristica delle nostre politiche per impedire il collasso dell’economia oggi e favorire la rinascita quando tutto sarà finito. La decisione di sospendere il Patto di stabilità permetterà all’Italia ed agli altri Paesi europei di potere spendere senza l’incubo del tetto del 3% nel rapporto deficit/pil. Le nuove disposizioni della Commissione europea in materia di aiuti di Stato consentiranno di dare soldi alle imprese in questo momento di enorme difficoltà. E va nella stessa direzione la scelta della Vigilanza della Bce a favore di un «trattamento prudenziale più flessibile dei prestiti garantiti da misure pubbliche». L’inflessibile Vigilanza della Banca centrale (che ho combattuto duramente per la sua violazione delle regole sul caso crediti deteriorati) ora concede flessibilità alle banche proprio sugli Npl e permetterà agli istituti di credito di beneficiare in pieno delle garanzie e moratorie decise dalle autorità pubbliche su prestiti a famiglie ed imprese. Un vero e proprio cambio di rotta generale per il quale ci siamo sempre battuti a Roma e a Bruxelles. Obiettivo raggiunto, grazie al lavoro di convincimento all’interno della famiglia Popolare che Silvio Berlusconi, con il nostro supporto, ha condotto in questi anni. Tutto ciò favorirà l’utilizzo dei mezzi finanziari da parte italiana. A questo si aggiunge la tardiva inversione di marcia da parte dell’inadeguata signora Lagarde. Stampare moneta per fare tutto ciò che si deve nei momenti di crisi è sempre una buona regola. Con le centinaia di miliardi che verranno sparati sul mercato dal bazooka di Francoforte arriveranno più mezzi per combattere Covid 19. Ma la Bce dovrà fare ancora di più per svolgere appieno il proprio ruolo. Un’economia di guerra, sia pur rafforzata con armi finanziarie più adeguate al momento, rischia di fare crescere nel breve giro di un anno o poco più il debito pubblico italiano fino al 150%. Per impedire che un indebitamento simile ci porti al default e a una situazione modello Argentina o a un grave aumento della pressione fiscale per tutti servono soldi esterni. A disposizione ci sono 410 miliardi del Fondo salva Stati, il famigerato Mes. Sia chiaro: nessuno pensa di attivarlo con improvvide richieste di aiuto e di conseguente avvio di rinunce alla sovranità nazionale e di indesiderati arrivi della Troika. Non si tratta di utilizzare il Mes, ma di sfruttare tutti i mezzi finanziari che ha in cassa. Senza vincolo alcuno. Anche qui, come per il patto di Stabilità, si tratta di dare un calcio al rigore. Ci sono tre possibilità. Prima: immettere tutti i fondi sul mercato e di fatto concludere l’esperienza di questo fondo. Seconda: utilizzare metà del fondo per dare soldi ai Paesi della zona euro e metà per garantire l’emissione di eurobond. Terza: utilizzare tutto il fondo, a garanzia sempre dell’emissione di titoli europei. Insomma, si tratta di creare un vero fondo anti tasse, salva cittadini e salva imprese. Per realizzare tutto ciò basta la volontà politica degli Stati. Se non lo facessero commetterebbe un gravissimo errore che si ritorcerebbe anche contro i Paesi del Nord. Voglio essere chiaro anche con tutte le forze del centro- destra:il ricorso a questi 410 miliardi non è una rinuncia alla sovranità nazionale, ma un’azione a favore dell’Italia e degli italiani. Non meritano di pagare altre tasse. Basta tutto ciò a difenderci meglio? Servono molte altre cose. A cominciare da un maggiore coinvolgimento della Banca europea degli investimenti (la Bce dovrebbe acquistarne titoli) per realizzare infrastrutture sanitarie e no. Ma serve anche tutelare anche i nostri gioielli di famiglia, gli asset strategici del nostro Paese. Con i crolli della Borsa diventano sempre più appetibili.
Per evitarne l’acquisto a prezzo di saldi da parte di pseudo amici europei o cinesi, il governo usi il golden power e le norme europee esistenti. Anche qui serve coraggio, anche qui serve lo scudo per difendere l’Italia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.