"L'ex consigliere leghista Pozzobon è stato rapito in Siria"

Secondo un egiziano arrestato per terrorismo sarebbe finito nelle mani dei ribelli

"L'ex consigliere leghista Pozzobon è stato rapito in Siria"

Spunta dalla testimonianza di un 51enne egiziano arrestato a Como per associazione con finalità di terrorismo una possibile pista sulla sorte di Fabrizio Pozzobon, ex consigliere leghista sparito dopo un viaggio in Turchia.

Sayed Fayek Shebl Ahmed, residente in provincia di Como, ha un passato da mujaidin con i miliziani in Bosnia e si trova ora in carcere, preso durante l'operazione "Talis Pater", mentre il figlio 23enne Saged si troverebbe a Idlib, ultima roccaforte jihadista rimasta in Siria.

Al padre il giovane foreign fighter avrebbe raccontato che Pozzobon, l'italiano originario di Castelfranco Veneto e di cui non si hanno più notizie dal 2016, avrebbe "raggiunto i territori siriani verso la fine del mese di dicembre" con l'obiettivo di unirsi ai jihadisti in armi contro il regime di Bashar al-Assad, ma che sarebbe poi stato rapito dalle stesse milizie in un villaggio non meglio specificato, non distante dal confine con la Turchia.

Secondo quanto il 23enne ha raccontato al padre, Pozzobon sarebbe stato "trattenuto contro la sua volontà dopo averlo condotto in un luogo montuoso non meglio definito perché ritenuto una spia o comunque per poterlo eventualmente utilizzare nella mediazione di scambio di prigionieri con le truppe governative siriane o per chiedere un riscatto alle autorità italiane".

Quello che dice il giovane di origini egiziane sarebbe suffragato dal fatto di avere visto l'ex consigliere, in alcune occasioni in cui fu utilizzato come interprete per la sua conoscenza dell'italiano.

"Nelle occasioni in cui veniva utilizzato come interprete veniva condotto sul posto incappucciato", si evince dal racconto del padre di Saged, ragion per cui le indicazioni geografiche nella testimonianza sono poco precise.

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