L'anno scolastisco del Liceo Scientifico Salvemini di Bari si è concluso con 24 alunni bocciati nelle 13 classi di prima, con una media sul totale degli iscritti pari al 3%. I ragazzi "fermati" nel percorso di formazione hanno collezionato sin dal primo quadrimestre insufficienze in più materie: matematica, fisica, latino e scienze, dimostrando così di non possedere il bagaglio di competenze adeguato ad affrontare questo indirizzo di studi.
Tale incontrovertibile dato di fatto ha però suscitato l'ira dei genitori che, non contenti di aver aggredito con espressioni pesanti e minacce varie i docenti, hanno deciso di far ricorso alle aule del Tribunale. I legali assodati dovranno far luce sulla questione ed esaminare attentamente i compiti in classe, i verbali delle riunioni, così come la coerenza dei programmi didattici. Molti degli studenti interessati hanno cambiato scuola. Resta però in loro la convinzione di aver subito una cocente ingiustizia.
Non si è fatto attendere il disappunto della preside del Salvemini, Tina Gesmundo. In una lettera aperta sulla pagina Facebook e sul sito del liceo, la dirigente si è schierata dalla parte dei professori che a suo dire hanno semplicemente svolto il loro dovere.
"I genitori, messi più volte al corrente di lacune e difficoltà, hanno preferito agli imperativi posti dalla responsabilità educativa, l'esercizio emotivo di aggressivi difensori delle aspirazioni dei figli".
La situazione, divenuta ormai grave, non sarà più minimizzata. Continua, infatti, la Gesmundo: "La scontentezza, la richiesta di trasparenza o di approfondimento possono essere comprensibili.
Tuttavia sono costretta a ricordare che i docenti, esattamente come il dirigente scolastico, nell'esercizio delle loro funzioni, sono da considerarsi come pubblici ufficiali".In futuro, dunque, qualsiasi oltraggio verrà denunciato alle autorità competenti e punito secondo le leggi del codice penale.
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