L'imam plaude al papa per il documento sulla Fratellanza

L'imam Pallavicini commenta positivamente quanto stabilito dal Documento firmato ieri dal papa e dalla massima autorità religiosa sunnita. Le confessioni religiosi non avrebbero più spazio per "le ambiguità"

L'imam plaude al papa per il documento sulla Fratellanza

Il Documento sulla Fratellanza che alla fine della giornata di ieri papa Francesco ha sottoscritto con il grande imam di Al - Azhar pone la parola 'fine' allo "spazio per le ambiguità".

Yahia Pallavicini, che è il presidente della Comunità Religiosa Islamica Italiana ha accolto con entusiasmo quanto disposto attraverso la stipulazione di quello che, a tutti gli effetti, costituisce, a oggi, il primo trattato di questa tipologia. Il vertice della Chiesa cattolica e la massima autorità sunnita hanno messo nero su bianco che le confessioni religiose, in nessun caso, possono essere strumentalizzate per la diffusione di odio e guerre. Della sintonia tra Bergoglio e Ahmad al-Tayyib abbiamo raccontato più volte. Ci si poteva aspettare, insomma, che un passo del genere sarebbe stato fatto.

E Pallavicini, che è a sua volta un imam, ha detto la sua, rilasciando un'intervista alla Sir: "Sottoscrivendo un Documento congiunto - ha dichiarato - , si chiude definitivamente qualsiasi possibilità di confusione dove uno possa in nome di un Dio o in nome di una presunta religione organizzare una criminalità violenta a discapito della vita di un popolo o di una persona". L'islam e il cattolicesimo, insomma, non hanno più alibi. Una pietra miliare è stata posta sul cammino del dialogo interreligioso.

A qualcuno potrebbe far specie che le due tradizioni storico - dottrinali siano state in qualche modo equiparate, ma tant'è. Chi sostiene la bontà di quanto stabilito ha una visione chiara: "È rilevante - ha aggiunto l'imam Pallavicini - il fatto che nella regione medio-orientale araba, l’Egitto e gli Emirati Arabi Uniti hanno vissuto in modi differenti l’illusione e la manipolazione dell’Islam politico fondamentalista e ne hanno preso radicalmente le distanze, condannando qualsiasi strumentalizzazione dei movimenti fondamentalisti o, addirittura, del terrorismo di al-Qaeda e del sedicente Califfato".

Nel voler contrarre questo Documento non c'è stata alcuna "sottomissione", volendo usare un'espressione cara a Michel Houllebecq, e il papa e il grande imam, finalmente, hanno lanciato un segnale

di concordi e fratellanza al mondo intero. Questa, almeno, è l'opinione di chi ritiene che "d’ora in poi" non ci sia più "spazio per qualsiasi mistificazione della religione o divinità che possa legittimare una violenza".

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