Il limite mai superato

È tornata la bomba atomica. Non più come la più mostruosa e dunque inutilizzabile arma creata dall'uomo, ma al contrario come una delle tante armi possibili e dunque usabili

Il limite mai superato

È tornata la bomba atomica. Non più come la più mostruosa e dunque inutilizzabile arma creata dall'uomo, ma al contrario come una delle tante armi possibili e dunque usabili. La novità è stata introdotta dal presidente della Federazione russa Vladimir Putin il quale, poche ore prima di lanciare l'attacco contro l'Ucraina ha presenziato ed ha diretto come un grande show le esercitazioni in Bielorussia, dedicate esclusivamente ai nuovi mille modelli di bombe atomiche in tutti i formati, confezioni, sistemi missilistici per spedirle e distribuirle a velocità finora sconosciute anche nello spazio, per farle arrivare con certezza sui bersagli. Ieri il presidente russo ha compiuto un passo ulteriore verso la normalizzazione di questi mostri bellici. Ha annunciato cioè di aver dato l'ordine al suo ministro della Difesa, come risposta alle sanzioni decise da Europa e Stati Uniti, di mettere in «stato di allerta» le testate nucleari, il che equivale ad estrarre la pistola dal fodero nei duelli del Far West, o inquadrare l'obiettivo sul radar prima di tirare il grilletto.

Il mondo è rimasto sbalordito, perché anche ai tempi più feroci della Guerra fredda, valeva il principio dell'«equilibrio del terrore» grazie al quale siamo ancora vivi. L'idea, cioè, secondo cui nessuno può vincere una guerra usando armi nucleari, perché anche se tu mi distruggi, prima che io muoia potrò sempre ordinare a un mio sottomarino nascosto sotto la crosta del Polo di lanciare missili armati sulle tue città e distruggerti. Vladimir Putin sostiene da tempo basta seguire il suo canale YouTube sottotitolato in inglese che si tratti di una sciocchezza che è servita soltanto a rendere codardi i suoi predecessori e a far smembrare l'Unione Sovietica che rivendica gli antichi confini, compresi i cosiddetti «Paesi satelliti» come la Polonia, la Romania, l'Ungheria e le Repubbliche Baltiche che da tempo hanno aderito alla Nato.

Quando qualcuno del suo ristretto pubblico gli ha chiesto se non avesse paura di ricevere altrettante bombe atomiche dall'eventuale nemico, si è stretto nelle spalle e, senza enfasi e con l'accenno di un sorriso fatalista, ha risposto che, pazienza, vorrà dire che andremo in Paradiso. Naturalmente tutti speriamo che un evento del genere non accada mai, ma il semplice fatto che se ne parli come di una possibilità, cambia la prospettiva esistenziale di ciascun essere umano. Modifica cioè in modo catastrofico la percezione della propria sicurezza e del futuro, provocando un effetto che va oltre la psicologia ed entra nella strategia: di fronte all'uso di «arma fine di mondo» (come la chiamava nel film il Dottor Stranamore il personaggio di Peter Sellers) meglio arrendersi subito e ringraziare Iddio di essere ancora vivi.

Questa, dunque, l'inaspettata novità introdotta da Putin, il quale si esprime sempre in modo chiaro, dice quel che pensa e fa quel che dice, compresa l'attuale «breve operazione in Ucraina» che sta scioccando il mondo intero.

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