La Corte di Giustizia Europea obbliga uno Stato membro dell'Unione Europea a compiere un atto legale che è contrario alla propria legislazione. Non si tratta di un obbligo «qualunque», bensì attinente a un principio etico. Dunque, la Corte legifera sull'etica di un Paese dell'Unione Europea. È lecito? Lecito, si intende, sotto il profilo etico. Quando un Paese entra, accolto nell'Unione, vi aderisce con la sua storia, le sue tradizioni, le sue leggi. Se queste non sono conformi agli ideali e alle leggi della Comunità, il Paese non vi entra, come nel caso della Turchia, la cui posizione è messa fortemente in discussione, proprio per la sua storia, la sua tradizione, le sue leggi. È comprensibile che nel corso della sua presenza nell'Unione, uno Stato adegui le proprie leggi sulla pesca, sulla caccia, sulla produzione del latte alle direttive europee di carattere economico. Ma deve adeguare anche i propri principi etici? E adeguarli a quali valori? A quelli europei, si risponde.
E quali sarebbero? Se la concezione etica di uno Stato dell'Unione è diversa da quella di altri Stati dell'Unione, per questo la sua propria concezione in merito a questioni etiche non è più europea? Su quali fondamenti (sempre in merito all'etica) può legiferare la Corte di Giustizia Europea? Per esempio, nel caso specifico delle due donne, una spagnola e una bulgara, con figlia, il Parlamento Europeo si è pronunciato? E anche se si fosse pronunciato può obbligare, supponiamo a maggioranza, uno Stato membro a riformare i propri principi etici adeguandoli ai principi europei? Ritorniamo a chiedere: quali sarebbero questi principi? Disponiamo di una sintesi dei valori degli Stati dell'Unione Europea, a cui i singoli Stati dell'Unione devono conformarsi? Non si è neppure riusciti a stabilire che a fondamento della civiltà europea c'è la tradizione religiosa giudaico-cristiana A questo punto, a quale sintesi di valori europei si può mai pervenire? Quando la materia è tanto delicata da toccare questioni etiche, non sarebbe meglio rispettare l'identità di un Paese, espressa da quelle stesse sue leggi che gli hanno consentito di diventare membro dell'Unione Europea? La Corte Europea potrebbe invitare la politica degli Stati europei a rivedere le proprie leggi in merito a questioni etiche: ma, allora, deve intervenire la politica del singolo Stato e legiferare o confermare la validità delle proprie leggi esistenti e così eventualmente sostenere politicamente che ciò che altri intendono per progresso storico ed emancipazione sociale è soltanto un grossolano abbaglio.
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