A Roma, in un'aula di tribunale, un dipendente dell’ambasciata Usa ha raccontato l'orrore vissuto da lui e dalla sua compagna da quando ha deciso di mettere un punto alla sua precedente relazione. Come fa sapere Il Corriere, ieri è cominciato il processo che potrebbe cambiare la percezione della violenza di genere nel caso emergesse la colpevolezza dell’imputata.
Davanti alla quinta sezione collegiale il 55enne ha testimoniato di essere vittima di stalking da mesi. A mettere in atto molestie e vessazioni questa volta è una donna, precisamente l'ex moglie. Quest'ultima, secondo il racconto dell'uomo, avrebbe iniziato a perseguitarlo quando, dopo averlo cacciato di casa, l'ex marito ha cominciato a frequentare un'altra donna.
La storia
L'intera vicenda inizia quando l'imputata si accorge dei grossi debito del marito e, andando su tutte le furie, prima lo costringe a vivere in garage e poi cambia idea e lo butta fuori di casa. A quel punto la vittima cerca di riprendere in mano la propria vita e nel frattempo conosce una donna. Sembra tutto risolto ma in realtà è solo il primo capito di un film horror.
L'ex moglie viene a conoscenza di questa nuova relazione e inizia con insulti e minacce nei confronti dell'ex e della rivale, fino ad arrivare ad aggressioni fisiche davanti ai figli. "Cercò di entrare a casa mia fingendo di essere un tecnico dell’Acea - racconta ai giudici la donna, parte lesa -. Un’altra volta mi avvicinò in auto mentre aspettavo l’autobus e cominciò a seguirmi. Via mail mi mandava le foto di casa mia e della mia auto per intimorirmi. Ho smesso di dormire e per mia tranquillità l’auto l’ho cambiata e la casa l’ho venduta". La donna ha poi raccontato un altro episodio in cui la presunta stalker si sarebbe presentata sotto casa sua assieme ai figli urlando: "Guardate con che p... se n’è andato vostro padre".
Una violenza psicologica che la presunta stalker ha esercitato non solo sui due ma anche sulle persone più strette all'uomo. Un collega ha infatti testimoniato come la donna abbia cercato in tutti i modi di convincerlo che il marito fosse un malfattore: "Ci diceva che il marito spendeva i soldi in droga, prostitute e gioco d’azzardo, tutte cose ovviamente non vere. E quando l’ho invitata a calmarsi perché lui avrebbe perso il lavoro, lei mi scrisse: “Spero tu possa passare le stesse cose”. Ero in viaggio di nozze".
Quando la vittima è un uomo
Questo è solo uno dei moltissimi episodi in cui le parti di aggressore e vittime sono invertite rispetto all'immaginario comune. Nel 2018 secondo l’Istat erano 3.505 le vittime maschili di stalking; sempre secondo il Rapporto Italia 2021 di Eurispes le donne denunciano più degli uomini (15% contro 9,9%).
La maggior parte delle volte, infatti, l'uomo è restio a parlare di violenza perché gli schemi sociali impongono una virilità che va al di là di qualsiasi sopruso, soprattutto se questa proviene da una donna. Per questo motivo, si sente poco parlare di violenza femminile.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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