L'ira dei sindaci per i furti: "È il fallimento dello Stato"

I sindaci chiedono più controlli e più polizia. Le forze dell'ordine: "Siamo sotto organico"

L'ira dei sindaci per i furti: "È il fallimento dello Stato"

Bande di ladri proffessionisti, che entrano nelle abitazioni senza paura e saccheggiano le città. Poi scappano. Succede in tutta Italia e i sindaci dei Comuni lanciano l'allarme.

E l'ultimo furto in villa a Bazzano, finito in tragedia, scatena le polemiche. Il sindaco di Valsamoggia, Daniele Ruscino, lo ha definito "il fallimento dello Stato", che fa promesse, ma non le mantiene: "Dovevano arrivare più militari. Zero in più ne sono arrivati. Dovevano arrivare risorse. Zero in più ne sono arrivate", scrive su Facebook. Poi aggiunge: "Basta prenderci in giro. Basta prendere in giro le comunità".

Emerge una sensazione di solitudine e abbandono, condivisa anche da altri sindaci. "Sulla sicurezza negli ultimi tempi si è sentita molta propaganda e poche cose concrete - spiega al Resto del Carlino Matteo Ricci, sindaco di Pesaro - Addirittura si è fatta passare l' idea che la risposta fosse quella di armare i cittadini per difendersi. Una follia, servono invece più personale e più controllo del territorio così come chiede il sindaco di Valsamoggia". E per combattere l'insicurezza propone "le telecamere con lettura della targa: è una risposta concreta perché spesso i ladri nell' ultimo miglio si muovono con auto rubate". Sarebbe poi importante rafforzare la video sorveglianza e l'illuminazione, per far desistere i ladri.

I sindaci chiedono più controlli e una presenza maggiore da parte delle forze dell'ordine. Ma anche da questo punto di vista, la situazione non è delle migliori: "Sono anni che noi denunciamo una carenza degli organici del 20%, che inevitabilmente si riflette sul territorio, in tutti gli uffici", spiega al Resto del Carlino Stefano Paoloni, segretario generale del sindacato autonomo di polizia (Sap). Riferisce che dal governo sono state stanziate risorse per l'assunzione di quasi 2mila agenti, che diventeranno 8mila nei prossimi anni. "Ma è un intervento che avrà effetti a lungo termine: ci vogliono minimo due anni prima che entrino in servizio, vanno fatti i bandi per le selezioni, il concorso e poi il corso di formazione", sottolinea Paoloni.

Il clima di insicurezza non colpisce solo le grandi città, ma arriva ad intaccare anche quei piccoli borghi, dove tutti si conoscono e si sentono al sicuro. Ma qui, "si cominciano a togliere le caserme dei carabinieri" e i cittadini iniziano ad avere paura.

"Se lo Stato smobilita- denuncia il responsabile Anci per i Piccoli Comuni-si aprono delle praterie ai malintenzionati né le ronde possono essere una soluzione, diamo fiducia e valorizziamo le forze dell' ordine".

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