Curioso: in un mondo globalizzato, internettizzato, liquido, frammentario, in cui tutto passa velocissimo - dove la cronaca dura mezza giornata e la Storia è fatta a pezzettini - l'unico che rimane, granitico, non dimenticato perché impossibile da dimenticare, punto di non ritorno della memoria collettiva, gloria e colpa, peso insostenibile e impossibile da rimuovere, resta Lui.
Ancora? Ma è possibile? Perché?
L'altro ieri, dopo la conferma che Alessandra Mussolini, la nipote, parteciperà a Ballando con le Stelle, è esplosa la polemica: social, siti di informazione, giornali... E ieri Franca Valeri, intervistata da Aldo Cazzullo sul Corriere della sera per i suoi cento anni - titolo della doppia pagina: «Vidi Mussolini in piazzale Loreto, non mi fece pena» - è stata per tutto il giorno al centro dei commenti della Rete, dei giornalisti, persino di politici. Non parlarne sembra impossibile. Parlarne, come in questo articolo, diventa un cortocircuito mediatico.
Mussolini, Mussolini, Mussolini...
Nel giugno del 2020, nel primo weekend estivo di libertà e di sole dopo la quarantena, di cosa parla la gente? Su cosa si arrabbia? Per cosa si divide?
Ossessione, sensi di colpa, vergogna, orgoglio, nodo irrisolto, odio. Impossibile uscirne. Passa tutto, tranne Lui.
Il punto non è chiedersi se sia giusto o meno che la Rai chiami come ospite fisso in una trasmissione di intrattenimento la nipote di Mussolini. Scandalizzarsi è un diritto. E neppure se ha senso azzuffarsi su un'unica frase di un'attrice che visse Piazzale Loreto da bambina ebrea. L'odio personale, in quei casi, è un dovere.
Il punto, semmai, è che restiamo un Paese che non riesce, ma soprattutto non vuole, venirne fuori. Litighiamo, scriviamo romanzi, pubblichiamo libri e articoli, ci facciamo titoli (e ci piace farlo).
Lì, in quel punto esatto, in tutto ciò che la Sua ombra sfiora (se ciò che fece Montanelli in Eritrea l'avesse fatto un nostro intellettuale in visita nella Cina di Mao, non ci sarebbero polemiche) l'Italia si ferma, divisa esattamente come nell'aprile di 75 anni
fa. Puoi avere cento anni o solo venti, puoi avere davanti i ricordi di una vita o solo una tastiera, è con Lui - antifascista o anti-antifascista - che devi fare i conti. Quando si dice che il nostro Presente è Passato.
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