L'Italia è una Repubblica fondata sulla multa pazza

C'è chi è stato multato per sosta vietata del passeggino del figlio, chi perché ha bestemmiato in auto e chi perché puliva il marciapiede. Ecco la lista...

L'Italia è una Repubblica fondata sulla multa pazza

L'Italia è una Repubblica fondata sulla multa, specie se pazza. Ma qui la follia non riguarda le sanzioni che gonfiano, che arrivano in ritardo o che vengono comminate a errati destinatari. Qui parliamo della bizzarria delle sanzioni stesse. Come giudicare altrimenti quella che è stata inflitta a un cittadino colpevole di aver lasciato il finestrino dell'auto aperto? Multato per istigazione al furto. Il proprietario di un cane è stato invece costretto a pagare 135mila delle vecchie lire per atti osceni in luoghi pubblico e violazione dell'articolo 83 del regolamento di polizia veterinaria. “Avendo lasciato il suo cane libero senza museruola e senza guinzaglio questi si accoppiava con una cagnetta dando uno spettacolo indecoroso e di intralcio alla circolazione”.

C'è poi la categoria dei benefattori, quelli che compiono un'azione che spetterebbe alle istituzioni locali ma che vengono sanzionati proprio per questo. Insomma, oltre il danno la beffa. Così è successo a Marcello La Scala, cittadino agrigentino che, stanco dell'incuria dell'amministrazione comunale, ha imbracciato il tosa erbe e ha "bonificato" la villa comunale. Per questo si è beccato una diffida: non era autorizzato a pulire. È finita peggio al figlio di un titolare di una salumeria: multato perché aveva sporcato il suolo pubblico. Peccato che in realtà stesse solo pulendo il marciapiede. Ma per i vigili trattavasi di acqua saponata.

La legge non ammette ignoranza. Ne sa qualcosa quel cittadino di Barzano che è stato multato per sosta vietata. Non era un veicolo a essere di intralcio, bensì il passeggino di suo figlio. Ci sono poi quelle sanzioni fiscali che se non fanno ridere, poco ci manca. Se siete titolari di un bar o di un negozio, attenti a non regalare nulla, specie a figli e nipoti. Un barista di Canale d'Agorodo si è visto infliggere una pesante multa per aver regalato un pacchetto di caramelle a due suoi nipotini. Ma le Fiamme gialle non accettano parentele. C'è poi il gondoliere punito perché indossava scarpe bianche o il bagnino sanzionato perché aveva la canottiera scolorita o ancora il dipendente di un circo multato perché il suo elefante camminava a passo lento per le vie del paese recando intralcio alla circolazione. E che dire del parroco sanzionato perché le campane della parrocchia erano troppo rumorose? Sì, è successo anche questo. Un altro parrocco ha dovuto pagare un milione di lire perché di sua sponte aveva riverniciato le strisce pedonali ormai sbiadite davanti alla sua chiesa per proteggere l'incolumità dei fedeli. Un farmacista invece aveva piazzato una pedana dinanzi al suo negozio per favorire l'accesso da parte di persone disabili. Anche qui, il gesto non è stato apprezzato, ma anzi multato per occupazione abusiva di suolo pubblico. C'è poi quel vigile che non sapendo con chi prendersela per un gatto randagio che aveva sporcato l'aiuola ha deciso di punire una signora che ogni tanto portava da mangiare al micio. È successo pure che una persona venisse multata perché parlava al telefono mentre guidava. Niente di strano, direte. Peccato che fosse sordomuto.

E che dire del disabile punito perché con la sua carrozzella elettrica transitava tra la gente in una piazza di Iglesias? Sanzioni senza cuore. Non si sa se ci ha provato o non la trovava davvero, fatto sta che un automobilista è stato multato perché ha impiegato dieci minuti per trovare il libretto di circolazione. Ma la lista delle sanzioni bizzarre è lunghissima e varia da città a città. A Milano per esempio guai ad uscire dai gabinetti pubblici con gli abiti in disordine: si rischia 40 euro di multa. E la stessa sanzione può essere elevata se vi arrampicate su un albero. Non vi azzardate poi a lavare la vostra automobile per strada o a esporre biancheria alla vista del pubblico. Perché a volte il pudore vale più del buon senso. Ricordatevi poi di non bestemmiare in auto: rischiate una multa di 102 euro per offesa alla Religione di Stato.

C'è pure chi ha subito due multe nel giro di pochi minuti: una per sosta vietata e una per transito nella corsia preferenziale. Peccato però che la vettura fosse già sul carro attrezzi sulla strada verso il deposito.

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