Una nuova, importante, soluzione per far scendere la curva dei contagi riducendo drasticamente i nuovi casi positivi al Covid-19 e, a cascata, abbattare le centinaia di decessi che avvengono quotidiniamente in Italia la propone Paolo Branchini, fisico sperimentale dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn).
Fase di stallo
In questo momento, più che altro da giorni, l'Italia si è assestata su una sorta di "plateau": superato il famoso picco tra la fine di marzo ed i primi giorni di aprile, il numero dei nuovi positivi e dei decessi rimane stabile, la curva non ha ancora preso una decisa piega verso il basso. Perché? "Effettivamente, dal 7 aprile i dati dei decessi ci dicono che stiamo fluttuando attorno ad un R0, il parametro della contagiosità, uguale a 1 - afferma Branchini - così succede che un giorno abbiamo nel bollettino un po' più morti e un altro giorno un po' meno morti".
Fase di stallo, quindi. E sta durando già da un bel po', considerato che le massime misure di restrizione volute dal governo sono ormai in vigore da oltre un mese. "Queste misure di lockdown in uso dal 10 marzo sono evidentemente arrivate a regime - dichiara il fisico in un'intervista al Corriere - hanno esaurito i loro effetti benefici".
Intervenire rapidamente
L'Italia, effettivamente, si trova in un limbo dal quale, se non si è più all'inferno come poco tempo fa, il paradiso rimane comunque un miraggio. "Se non si interviene, e anche rapidamente, siamo destinati a fluttuare attorno a quell'unità di R0, almeno fino a quando rimaniamo chiusi".
"Quarantene generalizzate"
È facile comprendere che, con la riapertura delle attività nella "fase due", sarà difficile che la linea dei contagi possa calare drasticamente dal momento che, con la reclusione forzata, questo non è avvenuto. Il fisico ha strappato un'idea ai cinesi che potrebbe essere molto utile per uscire da questa sorta di palude.
"In Cina, nella regione di Hubei, quando si trovavano nella condizione in cui siamo noi adesso, si sono attrezzati con le quarantene generalizzate - spiega Branchini - hanno sottratto i positivi dalla vicinanza con i familiari dentro casa, e anche con il resto della società, poi li hanno sistemati in strutture apposite, isolandoli. I dati ci dicono che, con questa misura, in dieci giorni sono riusciti a passare da un R0 che fluttuava intorno a 1 a un R0 di 0,32".
Netto miglioramento in 10 giorni
Secondo Branchini, la colpa della continua circolazione del Covid e dei nuovi casi di positività, è dovuta essenzialmente alla convivenza di tanti positivi in casa con i propri familiari, considerata la "sorgente più importante del contagio che abbiamo adesso". Considerando che, in Italia, sono 76mila le persone in isolamento domiciliare, il rapporto causa-effetto è sensato e la curva non si abbassa. "Sì. Il metodo è intuitivo: silenzi la sorgente del contagio, e il contagio viene abbattuto. Naturalmente i positivi sono dovuti rimanere in isolamento più di dieci giorni, per tutta la durata della quarantena, ma gli effetti sulla società si sono visti subito".
L'aiuto della tecnologia
Risolto un problema, si pensa a quello successivo: come trovare i positivi ancora "nascosti"? Qui, può e deve aiutare la tecnologia per scovare ed isolare i malati ed evitare nuovi focolai.
Il fisico auspica un sistema che chiama solido perché "deve essere impostato in maniera tale da durare e da interfacciarsi bene con il sistema sanitario regionale, che a sua volta però si deve interfacciare con un sistema sanitario nazionale, e anche europeo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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