Da Ghali a Vauro, l'odio contro Matteo Salvini è diventato chiaramente una questione di tifo. Politico, si intende. Così, proprio come accade nelle curve degli stadi, le invettive dei tifosi tendono a sovrapporsi nel tentativo di fare la voce grossa contro l'avversario. Il classico "tutti contro uno". Sicché, non bastava la lite innescata domenica scorsa dal rapper italo-tunisino, che in tribuna a San Siro si era scagliato verbalmente contro il leader della Lega. Agli attacchi di Ghali si sono aggiunti ora quelli del vignettista Vauro, notoriamente ostile all’ex ministro e alla sua linea politica.
"Per me a Salvini dovrebbero dare il Daspo. Un esponente politico che abbraccia un pregiudicato e litiga con un cantante è meglio che non li frequenti gli stadi", ha tuonato Vauro, interpellato dall'Adnkronos per un commento sull'episodio consumatosi domenica a San Siro. Accecato dall'insofferenza nei confronti di Salvini, tuttavia, il vignettista ha travisato la realtà: come infatti dimostrano alcuni video, ad accendere lo scontro tra gli spalti non era stato il leader della Lega, bensì il rapper. Dopo il gol del Milan, il cantante si era alzato dalla propria postazione e aveva iniziato a sbraitare in direzione dell'esponente politico, che seguiva tranquillamente il derby a pochi metri di distanza da lui. Lì per lì, l'ex ministro non aveva dato seguito alla sfuriata del rapper e si era limitato a mandargli dei "bacioni". La risposta affilata di Salvini sarebbe arrivata il giorno dopo dagli studi di Quarta Repubblica, su Rete4. Nel frattempo – a proposito di tifoserie – a sostegno di Ghali era intervenuto pure un altro rapper, Jake La Furia.
Ma il tifo di Vauro contro Salvini ha leggermente camuffato i fatti, svelando la natura politica della contesa. Pare peraltro che ad innescare le invettive di Ghali fossero proprio state motivazioni legate al tema immigrazione. Nella ricostruzione ribaltata di Vauro, invece, il leghista si è trasformato nell'attaccabrighe e il rapper in una vittima. Sempre all'Adnkronos, il vignettista ha poi rincarato la dose. "Quando era ministro degli interni, Salvini aveva abbracciato il pregiudicato capo ultrà del Milan Luca Lucci, condannato per spaccio di droga e aggressione. Ora va allo stadio e si mette a litigare con un cantante. Sarebbe ora di dargli il Daspo", ha aggiunto.
Non è chiaramente la prima volta che Vauro attacca frontalmente Salvini.
Anzi, il recente episodio consumatosi a San Siro per il vignettista è stato solo lo spunto per ribadire la propria avversione nei confronti del leghista, accusato di seminare odio da chi invece non gli risparmia provocazioni e offese.
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