Il governatore della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha annunciato nel corso di una conferenza stampa nella sede dell'ente regionale: “Questa mattina in giunta abbiamo approvato il protocollo d'intesa tra la Regione Lombardia, Confindustria, l'Associazione nazionale dei medici del lavoro e Confapi per dare la possibilità alle aziende che aderiranno di vaccinare direttamente i propri dipendenti e di vaccinarli all'interno delle proprie aziende”. Per poter aderire all’iniziativa ci saranno una serie di condizioni.
La Lombardia è la prima Regione
Il presidente Fontana ha anche spiegato che il protocollo comincerà ad avere valore quando inizierà la vaccinazione massiva e che si basa “sul rispetto delle priorità del Piano nazione” dei vaccini anti-Covid. Ha poi sottolineato che questo è un rafforzamento della capacità di vaccinare. Secondo quanto annunciato da Fontana, in Lombardia prenderà così il via, con la vaccinazione di massa, anche la possibilità di vaccinare in azienda, per quelle che decideranno di aderire al protocollo. L’annuncio è arrivato dopo che in giunta è stato approvato il protocollo di intesa tra Lombardia, Confindustria, associazione nazionale medici lavoro e Confapi. E quindi "ci sarà l'opportunità di avere altri centri vaccinali e medici a disposizione dei cittadini. È il primo accordo di questo tipo raggiunto nel nostro Paese, è una buona scelta per la vaccinazione di massa".
Verrà sgravato il Ssn pubblico e privato
L’obiettivo del protocollo in questione che è stato siglato in Lombardia è quello di "vaccinare il più rapidamente possibile chi ne ha diritto, nel rispetto delle categorie e delle priorità individuate dai piani nazionali". A spiegarlo in conferenza stampa è stata Letizia Moratti, vicepresidente e assessore al Welfare della Regione Lombardia. L’assessore ha inoltre aggiunto che in questo modo verrà sgravato “il sistema sanitario nazionale pubblico e privato: è un allargamento che ci consente di avere una minor tensione sugli ospedali, e questo è molto importante in un momento in cui c'è una ripresa della patologia in Lombardia". La Moratti ha reso noto che l’obiettivo della Lombardia è di arrivare a una vaccinazione massiva nel più berve tempo possibile. Ed esattamente, entro la fine del prossimo mese di giugno si vuole riuscire ad arrivare a vaccinare tutti coloro che possono ricevere il siero.
Le scorte in frigo
Per quanto riguarda le scorte di vaccino ancora in frigo, è stato spiegato che AstraZeneca fino a oggi era limitato agli under 65, il che impediva di andare a vaccinare tutti con il vaccino prodotto dall'azienda. Adesso che il limite non c'è più è possibile estendere la vaccinazione di AstraZeneca anche ad altri soggetti. "Proseguiremo nella campagna con gli insegnanti e le forze dell'ordine. Se non ci fosse stata Regione Lombardia, questa possibilità non ci sarebbe.
Rivendico il ruolo di Regione Lombardia, attraverso il tavolo tecnico anche con il ministero e con Agenas, nell'essere riusciti, che darà la possibilità di dare un piano vaccinale più rapido con AstraZeneca" ha tenuto a sottolineare la Moratti. L’assessore regionale al Welfare ha infine chiarito che le azioni messe in campo si inseriscono in un "quadro epidemiologico con un virus che corre e noi vogliamo correre più veloce del virus".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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