La scienza continua a fare grandi passi avanti per combattere al meglio il Covid-19, ed ancora una volta gli studiosi italiani stanno fornendo un prezioso contributo alla ricerca, mettendo a punto un metodo che permetterà di identificare in poche ore i soggetti più a rischio e bisognosi di cure tempestive.
Secondo uno studio condotto dall'ospedale Careggi di Firenze e dalla Fondazione Poliambulanza di Brescia, basterebbero appena due ore per individuare i cosiddetti pazienti a rischio. La ricerca, riportata oggi dal "Corriere della Sera", sarà presto pubblicata anche sulle pagine del British Medical Journal-Open. Il gruppo di ricercatori italiani ha lavorato con lo scopo di calcolare le probabilità di morte di ogni soggetto entro due ore dall'accesso al pronto soccorso. Gli ospedali di Firenze e di Brescia hanno provveduto a prendere in esame un gruppo di pazienti arrivati in triage con sintomi da Covid-19 nel periodo di tempo intercorso fra il 22 febbraio ed il 10 di aprile (un totale di 516 individui). Per ciascuno di essi sono stati valutati dei precisi parametri, necessari per conoscere il loro rischio di peggioramento. Si tratta di un dato fondamentale, in quanto permetterebbe ai medici di capire in modo tempestivo quale paziente si trova in pericolo di vita, scegliendo per lui il miglior percorso di cura.
Sono sei le variabili prese in considerazione dallo studio. Si parte, per prima cosa, dall'età dell'individuo: i soggetti sono stati divisi in 3 gruppi, dai 18 ai 62 anni, dai 62 ai 74 anni e dai 75 in poi. Vengono poi esaminate eventuali patologie pregresse e/o croniche e la frequenza respiratoria (ossia il numero di atti respiratori del soggetto in un minuto). Si effettua poi un conteggio delle piastrine, così da valutare l'eventuale rischio di coagulazione intravascolare disseminata, e della creatinina per esaminare la funzionalità renale, per passare infine a calcolare l'indice di Horowitz, indispensabile per valutare una possibile compromissione polmonare. Queste variabili, messe insieme, vengono a comporre un algoritmo capace di fornire un risultato attendibile al 90%. Il test, oltre ad essere oggettivo, è anche rapido ed a costo zero. Lo stesso tipo di studio viene ora condotto anche al Policlinico di Milano. L'età, come già detto anche da altri medici, resta uno dei fattori principali per calcolare il rischio di ciascun soggetto. In un paziente con più di 75 anni la probabilità di decesso a causa del Covid è 8 volte superiore rispetto a quella di un individuo che ha meno di 60 anni.
"Altri gruppi di ricerca hanno proposto criteri per identificare i pazienti più fragili ma sono variabili che si modificano velocemente, come la troponina (che indica il danno miocardico), o che richiedono tempi più lunghi (misura delle citochine proinfiammatorie). Il nostro obiettivo era mettere insieme parametri clinici per poter stratificare il livello di rischio dei pazienti già all’ingresso in pronto soccorso, velocemente e con precisione", ha raccontato al "Corriere" il dottor Niccolò Marchionni, docente e direttore del dipartimento Cardio-toraco-vascolare presso l'ospedale Careggi."Il rischio di morte assoluto negli over 75 è estremamente significativo e può spiegare perché nella Bergamasca sia tragicamente scomparsa un’intera generazione", ha aggiunto Marchionni.
"Con la riapertura delle scuole sarà necessario prestare estrema attenzione alle persone anziane: se in casa è presente un over 70-75 l’ideale sarebbe portare tutti la mascherina chirurgica o in alternativa far indossare una FFP2 a nonni e genitori in là con gli anni, quando sono a contatto con altre persone. È anche importante che gli over 65 si vaccinino contro l’influenza".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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