La lotta al terrorismo in Italia dura da 20 anni. Il nostro Paese è entrato nel mirino degli integralisti islamici già negli anni '90. Una lotta silenziosa che ha portato all'arresto di 200 presunti terrorisi di matrice islamica. Si comincia dagli anni 90 appunto quando le prime sigle ad allrmare i servizi erano quelle algerine del Gia o del Fis. In quel caso la rete usava il nostro Paese solo come appoggio, come racconta La Stampa, per reperiere documenti falsi o passaporti. Il primo arresto clamoroso avviene nel '98. A finire in manette sono alcuni terroristi algerini della rete "Takfir Wal Hijra". Diversi membri della cellula recuperavano le armi appoggiandosi alla criminalità organizzata come la Camorra in Campania. Il 26 maggio 1998 in un'informativa dei Ros Napoli viene etichettata come "centrale nel settore del supporto logistico al terrorismo internazionale". Negli stessi anni anche Bologna diventa una centrale del terrore. Un'inchiesta accese i riflettori su una cellula che come racconta sempre La Stampa, aveva rapporti con altre cellule eversive presenti in Europa e in Italia che poi si sono consolidate nei Balcani. Nel 1998 scatta l'operazione "Atlante".
Vengono arrestate otto persone e gli investigatori scoprono video e registrazioni della guerra in Bosnia, ma anche scritti di Osama Bin Laden. Dopo la fase di Al Qaeda si passa a quella anti-Isis. Nel gennaio 2014 invece viene arrestato al porto di Ancona, il francese Abdelkader Tliba, tornava da fronte siriano ed è stato fermato al porto di Ancona.
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