Treni, stop a distanziamento. Il Cts: "Molto preoccupati"

Da oggi capienza piena per Frecciargento, Frecciarossa e Italo. L'ultimo studio sul Covid-19: "Così il virus viaggia sui treni"

Treni, stop a distanziamento. Il Cts: "Molto preoccupati"

Uffici, ristoranti e ora anche sui treni. Un nuovo studio sul Covid-19, effettuato dagli scienziati dell'Università di Sputhampton ha esaminato la possibilità di contrarre il nuovo coronavirus in una carrozza ferroviaria, che ospita una persona infetta. Il risultato dimostra l'importanze delle misure di distanziamento sociale, soprattutto dopo i nuovi casi positivi degli ultimi giorni.

Il Covid-19 sui treni

I ricercatori hanno preso in esame le tratte ad alta velocità della Cina e hanno realizzato un modello, tenendo conto dei dati relativi al periodo compreso tra il 19 dicembre 2019 e il 6 marzo 2020, elaborati su 2.334 pazienti indice e 72.093 contatti stretti. Gli studiosi hanno scoperto che, nel caso in cui i passeggeri erano seduti entro 3 file (in larghezza) e 5 colonne (in lunghezza) rispetto a una persona infetta, una percentuale compresa tra lo zero e il 10% ha contratto la malattia. "Il tasso medio di trasmissione per questi viaggiatori 'a stretto contatto' era dello 0,32%", secondo quanto riferisce il nuovo studio sul Covid-19, reso noto da AdnKronos. Inoltre, i passeggeri direttamente adiacenti al paziente indice sembrano avere un livello più alto di trasmissione, con una media del 3,5% delle possibilità di contrarre la malattia, mentre per le persone sedute sulla stessa fila del soggetto contagiato, il dato è dell'1,5%. Il rischio di contrarre il virus aumenta anche a seconda delle ore di permanenza nella carrozza: i tempi di viaggio presi in esame variavano da meno di un'ora a otto ore. Dall'altra parte, però, gli scienziati hanno notato che solamente lo 0,075% dei viaggiatori seduti nel posto precedentemente occupato dal paziente indice hanno contratto la malattia. "Il nostro studio - ha commentato Shengjie Lai - mostra che sebbene vi sia un rischio aumentato di trasmissione Covid-19 sui treni, la posizione del sedile di una persona e la durata del viaggio vicino ad una persona infetta possono fare una grande differenza".

I risultati indicano l'importanza delle misure di distanziamento sociale, di igiene personale e dell'uso dei dispositivi di protezione individuale. I ricercatori hanno concluso che, per evitare la trasmissione del Covid-19, è necessario mantenere una distanza di oltre un metro per un'ora di viaggio: dopo due ore di viaggio inisieme al paziente infetto, una distanza inferiore ai 2,5 metri potrebbe non essere sufficiente. "La nostra ricerca dimostra che il rischio di trasmissione non riguarda solo la distanza da una persona infetta, ma anche il tempo passato in sua presenza- ha sottolineato il direttore dell'organizzazione WorldPop, Andy Tatem- Speriamo che possa essere utile per le autorità alle prese a livello globale con le misure necessarie per proteggersi dal virus e ridurne la sua diffusione".

In Italia capienza al 100%

In Italia, però, sembra che le limitazioni imposte fino ad oggi possano essere eliminate. Secondo quanto riferito dal Corriere della Sera, "i treni a lunga percorrenza Frecciargento e Frecciarossa di Trenitalia e i treni Italo possono viaggiare al 100% dei posti". Da oggi, infatti, si sarebbero realizzate le condizioni poste dal Dpcm dello scorso 14 luglio, che prevedeva la possibilità di far viaggiare i treni a piena capacità, nel caso venissero rispettate tre regole: misurazione della temperatura dei passeggeri, prima della salita in carrozza, presenza di un'autodichiarazione, in cui i passeggeri certificano di non essere stati in contatto con pazienti Covid-19, e la mascherina obbligatoria per tutti i viaggiatori. Così, ora, sarà possibile occupare tutti i posti disponibili anche sui treni. La decisione avrebbe destato la preoccupazione del Comitato tecnico scientifico del governo, che ha sottolineato come la decisione sia stata presa "senza aver ricevuto il parere del Comitato".

sbagliato eliminare il distanziamento sociale sui treni", ha commentato Walter Ricciardi, contattato da Adnkronos Salute. Secondo l'esperto, l'eliminazione delle misure "sarebbe una scelta del tutto sbagliata", dato che "proprio il distanziamento contribuisce alla sicurezza di questo mezzo di trasporto, che diventerebbe altrimenti insicuro".

I nuovi contagi

La diffusione del Covid-19 è tornata al centro delle preoccupazioni dei governi, dopo la "tregua" degli ultimi mesi. Ma ora, i contagi risalgono in diversi Paesi del mondo e anche in Italia si registrano nuovi casi. Nelle ultime 24 ore, la curva epidemica nella nostra Penisola si è dimostrata stabile: sono 379 i nuovi contagi, secondo il bollettino del Ministero della Salute, in lieve calo rispetto a quelli di ieri, che erano stati 386. Così, ora, sono 247.537 le persone che hanno contratto il Covid-19 in Italia dall'inizio della pandemia. Scendono i contagi in Lombardia (77 oggi, contro gli 88 di ieri), ma rimane la preoccupazione per il Veneto, soprattutto a causa del cluster del centro di accoglienza migranti, che oggi ha registrato 117 casi. L'unica regione a zero contagi è la Valle d'Aosta. Sale il numero delle persone attualmente positive, che oggi risultano essere 12.422, 192 in più di ieri.

Aumenta il numero di decessi, rispetto ai 3 di ieri.

Oggi si parla di 9 vittime, di cui 4 in Lombardia, 1 in Piemonte, 1 in Veneto, 1 in Liguria, 1 in Campania, 1 in Puglia. Così, Il totale sale a 35.141. Scendono, invece, i ricoveri: 32 in meno quelli ordinari e 6 in meno in terapia intensiva.

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