Dal lunedì 18 maggio, ci sarà un ulteriore allentamento delle misure restrittive contemplate nel Dpcm 26 aprile recante "Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19". Due, in estrema sintesi, le novità che si prospettano all'orizzonte: una riguarda la mobilità tra Regioni, l'altra la possibilità di incontrare i propri amici.
Dunque, sembrerebbe esserci aria di cambiamento in previsione di quello che potremmo definire ''il momento cruciale" della fase 2. Non solo riapriranno molte attività di vendita al dettaglio, bar, ristoranti e parrucchieri ma è probabile che possano cadere alcuni divieti. In primo luogo, quello che consente gli spostamenti solo per "motivi di comprovata necessità, salute e visite ai congiunti" poi, anche l'astruso vincolo che limita la mobilità tra Regioni. Al momento, si tratta di congetture e indicazioni approssimative. Tuttavia fonti vicine all'Ansa riferiscono che la questione sarebbe già tema di agguerritissimo dibattito tra ministri. Ma cosa cambierebbe, in sostanza, se le ipotesi si concretassero?
Gli spostamenti tra Regioni
È il nodo più intricato e difficile da sciogliere di tutta la faccenda. Proprio in queste ore, infatti, il governo sta mettendo a punto gli ultimi dettagli relativi alla pianificazione degli spostamenti tra Regioni. Secondo frammentarie indiscrezioni, si profila un meccanismo piuttosto articolato, molto più complesso rispetto alle misure attualmente vigenti. L'ago della bilancia sarà sempre il monitoraggio costante della curva epidemiologica. Se due Regioni limitrofe risulteranno entrambe a basso rischio di contagi, allora, si potranno riaprire i confini e consentire la libera circolazione delle persone sul territorio. In caso contrario, scatterà una sorta di 'blocco automatico' imposto dal governo. Insomma, la decisione ultima spetterà sempre a Palazzo Chigi anche se le Regioni potranno autoregolarsi.
A riferire questa novità è il governatore della Liguria Giovanni Toti, interprendando in tal senso una valutazione fatta dal ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia durante la videoconferenza di ieri con i presidenti delle Regioni. "Sulla riapertura della mobilità interregionale - riferisce Toti a Radio24 -il ministro Boccia ci ha detto 'prendiamoci ancora una settimana prima di cominciare una valutazione', certamente non riaprirà il 18 maggio, forse il 25 maggio, più probabile il primo giugno".
Boccia frena sulla mobilità
Preferisce, e sceglie, una linea più prudenziale il ministro Francesco Boccia che alle pagine de La Repubblica precisa: "Dipenderà dai dati del monitoraggio delle singole regioni che a partire da giovedì vedremo ogni settimana e saranno sempre pubblici. Due regioni a basso rischio, a maggior ragione se limitrofe, sarà naturale che potranno avere mobilità interregionale. Ma se una regione è ad alto rischio e una a basso rischio ci saranno inevitabili limitazioni automatiche. Questo meccanismo non è stato ancora definito perché è il più complesso e andrà deciso insieme". Insomma, ciascuna Regione potrà decidere se aprire tutto e tutto insieme, ma se poi ci sono assembramenti e focolai nelle località turistiche o in luoghi della movida, la responsabilità se la assumeranno i governatori. In merito alle riaperture di bar, ristoranti, negozi al dettaglio, parrucchieri e centri esteticiBoccia ha assicurato che le linee guida "sono quasi pronte" e protrebbero arrivare anche prima della fine della settimana.
Speranza verso il via libera
Ben diversa la posizione del ministro della Salute Roberto Speranza che sembra intezionato a concedere maggiore autonomia alla Regioni. "Da lunedì daremo più autonomia alle Regioni - riferisce il ministro sui prossimi sviluppi della fase 2 - e le regioni meno colpite potranno permettersi qualcosa in più rispetto alle aree più colpite. Nel fine settimana avremo i dati del periodo successivo al 4 maggio e decideremo".
Le seconde case
Altra questione da disbrigare resta quella delle seconde case, ad oggi, non raggiungibili. Dal 18 maggio, la situazione potrebbe notevolmente cambiare.
Sebbene continueranno ad esserci importanti limitazioni per la mobilità su tutto il territorio nazionale, è probabile che ci si possa muovere per raggiungere un luogo diverso dal proprio domicilio - la seconda casa, ad esempio - a condizione che si trovi nella stessa Regione di residenza. Al momento, si tratta solo di una indiscrezione ma nei prossimi giorni potrebbe giungere conferma ufficiale del rumor.
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