Cosa accade tra le stanze damascate dei palazzi della politica? Cosa si sussurrano i deputati tra un caffè e l'altro? A Roma non ci sono segreti, soprattutto a La Buvette. Un podcast settimanale per raccontare tutti i retroscena della politica. Gli accordi, i tradimenti e le giravolte dei leader fino ai più piccoli dei parlamentari pronti a tutto pur di non perdere il privilegio, la poltrona. Il potere. Ognuno gioca la propria partita, ma non tutti riescono a vincerla. A salvarsi saranno davvero in pochi, soprattutto dopo il taglio delle poltrone. Il gioco preferito? Fare fuori "l'altro". Il parlamento è il nuovo Squid Game.
A la buvette di Montecitorio non si parla d’altro che di Giorgia Meloni oltre che dei soldi persi (circa 80 mila euro secondo i parlamentari) a causa del voto anticipato. Mica pochi spicci per chi ha “acceso un mutuo” e ha scadenze da pagare. Ma torniamo a lei, a Giorgia Meloni, nel mirino di tutti perché fa paura. Tutti lo dicono ma in realtà non ci credono nemmeno loro, i detrattori. La sua forza elettorale si gonfia di giorno in giorno e per il Partito Democratico, i salotti poco buoni della politica insieme a tutti i giornaloni correlati è il nemico numero uno da abbattere.
“M come mamma, lo dice spesso, M come merito, M come Meloni vuoi vedere che con la M di Mussolini c’è un collegamento e quindi c’è il pericolo sovranità?”. Scherza il deputato di Fratelli d’Italia Andrea Delmastro, ma è l’accusa principale che viene mossa nei confronti di Giorgia Meloni additata di essere una “missina” pronta a sovvertire il Paese. Magari con il manganello in mano.
“Ogni volta che parte la campagna elettorale parte anche l’emergenza fascismo. È sempre così. Non credo che una persona con un minimo di onestà intellettuale possa pensare che ci sia un rischio per la democrazia”. Ci dice Tommaso Longobardi, il guru social di Giorgia Meloni. Testimone di continui attacchi carichi di odio e livore nei confronti della leader di Fratelli d’Italia che, per i democratici, addirittura non dovrebbe correre neanche alle elezioni. “La mole di insulti personali e non politici che ho visto nei suoi confronti non l’ho mai visto in vita mia. Giorgia fa paura perché in questo momento sono consapevoli della loro sconfitta imminente”. Ma gli attacchi potrebbero trasformarsi in un boomerang per i suoi avversari.
Sfidare Giorgia Meloni sul fascismo paga poco. Ma d’altronde i temi veri in mano alla sinistra sembrano pochi. Così l’unica arma resta la delegittimazione. Come se gli italiani avessero l’anello al naso.
Ma per sfatare ogni dubbio chiediamo: i Fratelli d’Italia sono fascisti? “Io ho visto undici anni di fascismo in un Pd che non ha mai vinto le elezioni ma ha sempre governato”. E ride Delmastro. Ma l’allarme per la sinistra è dietro l’angolo. O, forse, su Marte.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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