Una madre è stata aggredita in spiaggia da due turiste, solo perché aveva chiesto loro di avere un minimo riguardo nei confronti del figlio, che aveva da poco subito un trapianto. La donna ha poi raccontato al Tirreno: “Mio figlio ha 13 anni. È lui che un giorno, dopo l’ennesima operazione, un difficile trapianto di trachea, problemi respiratori e tutta la fragilità della sua età, si è definito un bambino di ceramica. Ha paura di essere toccato, ha paura di ammalarsi di coronavirus, perché per lui sarebbe letale; vorrebbe tornare a scuola, rivedere i suoi amici e compagni, dopo quattro mesi di isolamento solo io e lui. Da soli e sempre soli. Ha imparato che deve stare lontano dalle altre persone; sa che per adesso nessuno lo può avvicinare. Io gli dico che un giorno sarà diverso e lui mi crede”.
Il figlio malato di Tbm
Lo scorso 18 luglio madre e figlio sono arrivati a Massa Carrara. Un po’ di mare non può che fare bene al ragazzino, e per ogni eventualità, l’ospedale Gaslini di Genova ha informato i medici dell’Opa riguardo la sua situazione sanitaria. Al suo ritorno lo aspettano altre visite ospedaliere e altri esami, per tenere il decorso sotto controllo. Forse, anche un altro intervento chirurgico. Come spiegato dalla madre, suo figlio è malato di Tbm, la sindrome di Williams-Campbell. Si tratta di una malattia delle vie aeree, in cui la cartilagine dei bronchi è difettosa. È una forma di bronchiectasia cistica congenita. Se non adeguatamente curata può portare al decesso. “Non ho timore a raccontare la malattia di mio figlio, non ho paura di combatterla, lo facciamo insieme da sempre, aiutati da molte persone, raccogliendo fondi per la ricerca, mettendoci la faccia. Oggi però ho paura della gente. Ho paura della cattiveria e dell’ignoranza” ha confidato la mamma che si è trovata attaccata sul litorale.
L'attacco verbale alla madre: "Lo tenga chiuso in casa"
Il fatto è avvenuto sabato pomeriggio, quando madre e figlio si trovavano nella spiaggia libera attrezzata. Il ragazzo era seduto su una sdraio. Improvvisamente due turiste sono arrivate e hanno occupato il posto ridotto accanto al 13enne, tanto ristretto da toccare i suoi piedi. La donna è subito corsa in aiuto del figlio chiedendo alle due turiste di mantenere il distanziamento di un metro previsto dalla legge e spiegando la grave situazione clinica del ragazzo, da poco trapiantato e immunodepresso. Per tutta risposta le è stato detto: “Se è ammalato se lo tenga chiuso in casa, oppure si sposti lei”. La donna ha raccontato di essere stata aggredita verbalmente mentre il 13enne veniva deriso. Le straniere avrebbero anche urlato che il Covid non esiste e che la loro libertà era in quel momento limitata.
L'aiuto dei bagnanti
Fortunatamente dei bagnanti che avevano assistito alla scena sono accorsi per prendere le difese di madre e figlio e minacciando di chiamare le forze dell’ordine. Solo a quel punto le turiste hanno raccolto teli e borse e si sono allontanate. Adesso il ragazzino non vuole più uscire dal residence dove soggiorna con la mamma, per timore di incontrare nuovamente le due assalitrici. Ma la vacanza è ancora lunga: altre due settimane da trascorrere a Massa Carrara. La gente del posto, venuta a conoscenza di quanto avvenuto alla famigliola, ha fatto sentire loro la sua vicinanza e solidarietà.
“Mi hanno offerto un ombrellone, ospite in altri stabilimenti balneari e in tanti mi hanno chiesto scusa per l’accaduto come se fossero stati loro i colpevoli. Alla fine credo che un giorno torneremo qui, spero guariti e felici”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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